Il Tesoro di Hera Lacinia, appello per il ritorno a Crotone
Italia Nostra e GAK chiedono che i preziosi reperti tornino al Museo archeologico cittadino, denunciando rischi legati al trasferimento a Capo Colonna
Le associazioni Italia Nostra Crotone e GAK (Gruppo Archeologico Krotoniate) hanno lanciato un appello alle istituzioni affinché il Tesoro di Hera Lacinia, insieme agli altri reperti trasferiti dal Museo Archeologico di Crotone, venga riportato nella sede museale originale, garantendo esposizione e conservazione in condizioni di sicurezza.
La richiesta nasce in risposta alla decisione del direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, Filippo Demma, di spostare il Tesoro dal Museo di via Risorgimento al Museo di Capo Colonna. Secondo le due associazioni, questa scelta potrebbe compromettere la tutela e la sicurezza dei reperti, esponendoli a rischi non trascurabili. Italia Nostra e GAK sostengono che trasferire il patrimonio in un’area isolata e priva di sorveglianza notturna rappresenta un pericolo concreto di furto.
Il Tesoro di Hera Lacinia ha già vissuto momenti critici in passato. Fu recuperato per caso da uno scavo clandestino la notte precedente al suo ritrovamento e successivamente la corona di Hera fu salvata da un tentativo di furto durante un’esposizione a Palazzo Morelli. La storia del tesoro, segnata da episodi di rischio, torna oggi al centro di una nuova controversia amministrativa.
Il Tesoro, costituito da ori e manufatti rinvenuti presso il santuario di Capo Colonna, è considerato uno dei ritrovamenti più importanti dell’archeologia italiana. Le associazioni evidenziano inoltre che in passato altri reperti del Museo Archeologico di Crotone sono stati trasferiti a Reggio Calabria, e ribadiscono l’urgenza di tutelare il patrimonio senza che la sua gestione sia subordinata a logiche amministrative o gestionali, preservando così il legame identitario che lo unisce alla città di Crotone.