Il Sindaco di Corigliano-Rossano su stabilizzazione Tis: «Procedura folle»

Flavio Stasi attacca la Regione: «Così si crea macelleria sociale»

A cura di Redazione
25 novembre 2025 11:00
Il Sindaco di Corigliano-Rossano su stabilizzazione Tis: «Procedura folle» -
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Corigliano-Rossano - Il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, torna a denunciare duramente la gestione regionale del percorso di stabilizzazione dei tirocinanti calabresi, parlando senza mezzi termini di «ingiustizie, disparità e macelleria sociale». Una critica che affonda le radici in settimane di richieste — rimaste, secondo Stasi, totalmente inascoltate — rivolte alla precedente Giunta regionale e al nuovo Esecutivo calabrese.

“La Regione finge di abbattere il precariato, ma scarica tutto sui Comuni”

«È inutile tornare su una delle prese in giro più importanti di questi mesi», afferma Stasi, «ovvero che la Regione vanta di abbattere il precariato scaricando tutti i costi sui Comuni, cioè sui cittadini». Secondo il sindaco, l’intera procedura sarebbe stata utilizzata anche come leva nella recente campagna elettorale, che definisce «forzatissima». Il primo “disastro”, sottolinea, sarebbe già evidente: centinaia di tirocinanti risultano esclusi dal percorso di stabilizzazione, «esattamente come avevamo previsto». Una situazione che, oltre a lasciare nell’incertezza numerosi lavoratori, ha prodotto «una disparità all’interno del medesimo bacino lavorativo non basata sulla meritocrazia, ma sulle condizioni economico-finanziarie dei singoli enti».

Il nodo dei fondi: “Promesse disattese, nessuna redistribuzione ai Comuni”

Stasi ricorda che ai Comuni era stato assicurato che il fondo statale da 5 milioni di euro — cifra che definisce «lo zero virgola zero di una manovra finanziaria che evidentemente non tiene conto del destino di 3.600 famiglie» — sarebbe stato ridistribuito tra gli enti che avessero aderito alla piattaforma regionale. «Oggi le procedure presso il Centro per l’Impiego sono aperte e di questa redistribuzione non c’è nemmeno l’ombra», denuncia. «La Giunta regionale probabilmente vuole tenersi questo tesoretto per coprire i propri disastri».

Il caso degli over 60: “Da calci nel sedere a competere per gli stessi posti”

Il sindaco affronta poi quello che definisce «la ciliegina sulla torta di una procedura totalmente sconclusionata e socialmente ignobile»: la possibilità, prevista dalle nuove indicazioni, che anche gli over 60 — esclusi dalla piattaforma e in molti casi allontanati dai Comuni — possano ora presentare domanda al Centro per l’Impiego. Secondo Stasi, questa decisione rischia di generare un cortocircuito: «Dopo una guerra tra poveri di diversi enti, ci sarà una guerra tra poveri Comune per Comune. Lavoratori pronti alla stabilizzazione, dopo sacrifici amministrativi e finanziari delle Amministrazioni, saranno rimpiazzati da altri lavoratori altrettanto meritevoli». Il risultato, secondo lui, sarà un assalto a tutte le procedure: «Tutti i TIS parteciperanno a tutto, per paura di perdere il treno da 50 posti per il quale ci sono 100 passeggeri».

Le richieste: “Serve una procedura ad hoc per gli over 60 e la redistribuzione dei fondi”

Stasi non risparmia critiche sulla gestione complessiva: «Il percorso prefigurato per gli ultrasessantenni era poco dignitoso, ma avrebbe meritato una copertura finanziaria ad hoc». La soluzione regionale, afferma, «è sempre la stessa: dopo aver scaricato tutto sui Comuni, ora si scarica direttamente sui lavoratori». Il sindaco ricorda che durante tutto il percorso sono stati richiesti correttivi mai accolti e ribadisce «la necessità urgente di rivedere una parte della procedura prima che provochi danni sociali irreparabili». Tra le priorità indicate: un percorso dedicato per reintegrare gli over 60 e la redistribuzione dei fondi storicizzati agli enti che hanno partecipato. «La campagna elettorale meno democratica della storia della Repubblica è finita», conclude Stasi. «Ci auguriamo che ora i tempi siano maturi per aprire finalmente un confronto serio».

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