Il presente dei giovani calabresi sulle spalle dei nonni
Al primo gennaio 2022 l’indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra anziani di 65 anni e più e giovani di età inferiore a 15 anni) è pari a 187,9%, aumentato in vent’anni di oltre 56 punti. Nei pros...

Al primo gennaio 2022 l’indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra anziani di 65 anni e più e giovani di età inferiore a 15 anni) è pari a 187,9%, aumentato in vent’anni di oltre 56 punti. Nei prossimi decenni si prevede che l’invecchiamento continuerà. In Calabria, non prevale la cultura dello scarto – annota Coldiretti Calabria – in quasi il 50% delle famiglie sono i nonni a salvare il bilancio domestico.
Lo fanno, sia con la pensione, ma anche dedicandosi all’agricoltura, aiutando le famiglie nella conduzione aziendale o anche titolari di aziende agricole. Ma c’è anche un grado di soddisfazione perchè la presenza di un pensionato in casa.
Quasi i due terzi dichiarano che i nonni sono un fattore determinante per contribuire proprio al reddito familiare, mentre il 22% guarda a loro come un valido aiuto per accudire i propri figli, magari per portarli a scuola e seguirli anche una vola tornati a casa.
Una possibilità che dà fiducia ma consente anche di risparmiare su doposcuola e baby sitter. Anche se è necessario aumentare i servizi e l’assistenza sul territorio anche nelle aree più svantaggiate e isolate. “Insomma – spiega Elvira Leuzzi presidente dell’associazione pensionati della Calabria – la presenza degli anziani all’interno della famiglia si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini e la solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale”.