Il Crotone resiste all'Arechi, Longo: «Orgoglioso dei miei ragazzi, abbiamo difeso con cuore e sacrificio»

Il tecnico del Crotone soddisfatto dopo lo 0-0 di Salerno: “Nel primo tempo abbiamo fatto ciò che avevamo preparato, poi siamo stati bravi a soffrire insieme”

A cura di Redazione
11 novembre 2025 08:12
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Si chiude senza gol, ma con tanto agonismo, il posticipo della tredicesima giornata del girone C di Serie C tra Salernitana e Crotone. All’Arechi finisce 0-0 al termine di una sfida combattuta e intensa, in cui i calabresi hanno saputo soffrire nel secondo tempo, contenendo gli assalti dei padroni di casa e affidandosi ai riflessi di Merelli, decisivo in almeno due occasioni.

Il primo tempo ha visto un Crotone ordinato, capace di interpretare alla perfezione il piano gara preparato da mister Emilio Longo. «Abbiamo fatto tutto ciò su cui avevamo lavorato in settimana, cercando di occupare bene gli spazi e di sfruttare la velocità dei nostri attaccanti» ha spiegato l’allenatore rossoblù, soddisfatto dell’approccio della sua squadra.

Con l’ingresso di nuovi interpreti e un cambio di assetto, la Salernitana ha alzato il ritmo nella ripresa, creando più di un pericolo sulle fasce. «Abbiamo sofferto un po’ sui cross e sulle corsie laterali – ha ammesso Longo – ma la squadra ha mostrato grande capacità di adattamento, sacrificio e volontà di difendere il risultato».

Tra le chiavi tattiche del match, l’utilizzo di Piomanello come punta atipica, mossa che ha permesso ai pitagorici di creare spazi nella trequarti offensiva. «Siamo arrivati con qualità negli ultimi trenta metri – ha aggiunto il tecnico – ma ci è mancata la zampata finale. A quel punto abbiamo capito che dovevamo portare a casa il punto. Sono felice del sacrificio messo in campo da questi ragazzi».

La partita ha avuto un sapore particolare per Longo, salernitano di nascita, tornato da avversario nello stadio della sua città. «Ventisei anni fa ero un ragazzo di 26 anni che giocava qui con il Pontecagnano in Terza Categoria. Ritrovarmi oggi su questa panchina chiude un cerchio. Tutta la mia famiglia tifa Salernitana e vive la Curva. Credo di aver onorato il fatto di essere un salernitano e di aver fatto una partita professionalmente importante».

Nel finale, spazio anche a un ricordo toccante. «Ho conosciuto Ciccio Tudisco e Claudio Grimaudo, e con loro parlavamo spesso di Carlo Ricchetti. È una figura che fa parte della storia di questa città e verrà ricordato sempre».

Sguardo infine alla corsa promozione, dove Longo individua le principali protagoniste: «Catania, Salernitana e Benevento partono in vantaggio, ma ci sono almeno altre tre o quattro squadre che possono inserirsi nella lotta per vincere. Vedremo con il tempo se i valori attuali saranno confermati».

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