I bambini sono il futuro, tutelare i loro diritti è un dovere da adulti

È il 20 novembre del 1989, l’organizzazione delle Nazioni Unite firma la Convenzione per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Un testo giuridico di eccezionale importanza poiché riconosce, in f...

A cura di Redazione
20 novembre 2023 08:00
I bambini sono il futuro, tutelare i loro diritti è un dovere da adulti -
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È il 20 novembre del 1989, l’organizzazione delle Nazioni Unite firma la Convenzione per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Un testo giuridico di eccezionale importanza poiché riconosce, in forma coerente, tutti i bambini e tutte le bambine del mondo come titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. 54 articoli che sintetizzano 4 principi fondamentali su cui si basa la convenzione: non discriminazione, superiore interesse, diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell’adolescente, ascolto delle opinioni del minore.

Da oltre 30 anni ci si batte dunque per tutelare i cittadini del domani ma oggi questo “principio” sembra cozzare con la realtà che vede i più piccoli sempre più provati dalle scelte degli adulti. Ed è quasi incredibile che in oltre 30 anni ancora è necessario battersi e accendere i riflettori per tutelare i diritti dei piccoli sempre più a rischio.

Dal diritto alla vita, che può sembrare assurdo ma purtroppo è proprio il primo per il quale bisognerebbe agire immediatamente, passando per il diritto alla salute, alla cura, all’istruzione, alla crescita. Dati allarmanti sono stati divulgati lo scorso anno da Save the Children: “Conflitti, povertà, fame e crisi climatica stanno spingendo milioni di bambine e bambini sull’orlo del baratro. Nel mondo, più di 400 milioni di bambine e bambini vivono in aree di conflitto, tra i 10 e i 16 milioni di minori rischiano di non poter tornare a scuola perché costretti a lavorare o a sposarsi, mentre ogni anno più di 22.000 bambine e ragazze muoiono durante gravidanze e parti che sono il risultato di matrimoni precoci. La crisi climatica è una crisi dei diritti dell’infanzia che grava sulle generazioni di oggi e su quelle future.

Nel mondo, circa 1 miliardo di bambini, quasi la metà della popolazione infantile mondiale, vive in Paesi a “rischio estremo” di subire gli impatti del cambiamento climatico. In tutto il mondo, fino a 345 milioni di persone non hanno accesso a cibo nutriente a sufficienza. E la fame porta con sé conseguenze devastanti come la malnutrizione che rimane oggi una delle cause principali di mortalità infantile: oltre 13,5 milioni i bambini sotto i 5 anni che rischiano di morire di fame”.

Dati e numeri che fanno paura e che dovrebbero interrogare i grandi della terra e dietro i quali si celano vite, storie. Ma si sbaglia chi crede che i Paesi sviluppati quelli occidentali, siano esenti da rischi e anche da colpe. Non serve guardare lontano da casa nostra perché in Italia, in Calabria, nella nostra provincia, per i bambini bisogna ancora fare tanto. Anche in questo caso le statistiche sulla povertà assoluta, sulla dispersione scolastica e sui servizi essenziali da garantire ai bambini raccontano un sistema che arranca e che ancora oggi a distanza di anni dalla ratifica di emendamenti, non riesce a tutelare il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza in tutte le sue sfaccettature.

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