Gregorio Aversa lascia Crotone: “Lascio il cuore, ma non smetterò mai di occuparmi di questa città”

Dopo anni alla guida dei musei archeologici di Crotone, Gregorio Aversa si prepara a iniziare un nuovo capitolo della sua vita professionale a Firenze.Il noto archeologo ha concluso il suo terzo manda...

A cura di Redazione
10 aprile 2025 08:30
Gregorio Aversa lascia Crotone: “Lascio il cuore, ma non smetterò mai di occuparmi di questa città” -
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Dopo anni alla guida dei musei archeologici di Crotone, Gregorio Aversa si prepara a iniziare un nuovo capitolo della sua vita professionale a Firenze.

Il noto archeologo ha concluso il suo terzo mandato come direttore dei Musei Archeologico e Nazionale di Crotone, del parco archeologico di Capo Colonna e della fortezza di Le Castella. L’incarico, scaduto a marzo, non era più rinnovabile secondo la normativa vigente. Ora lo attende un ruolo presso la Direzione regionale dei musei della Toscana.

Noi di CrotoneOk lo abbiamo intervistato, alla vigilia di questo importante passaggio.

“Sono stato un po’ combattuto nell’accettare” – ci ha raccontato Aversa – “ma d’altronde sono al termine del terzo mandato, e quindi non avevo, in base alla normativa, la possibilità di replicare. Dovendo trovare una nuova sede, ho fatto prevalere ragioni personali, perché ho la possibilità di avvicinarmi alla famiglia. Come sapete, ho la moglie a Firenze, e quindi potrò lavorare lì.”

Ma il legame con Crotone resta forte. L’archeologo ci tiene a sottolineare quanto abbia significato per lui lavorare in questa città e quanto continuerà ad occuparsene.

“Io continuerò sempre ad interessarmi di Crotone, perché ci ho dedicato una vita” – ha detto – “ci ho dedicato anche anni di studio, quindi mi farà piacere continuare a collaborare o comunque occuparmene. Però lascio il cuore, nel senso che un lungo tratto della mia carriera l’ho trascorso a Crotone, e spero di avere dato un buon tributo anche alla crescita della città, allo sviluppo, all’interesse e all’attenzione da parte di una comunità verso un patrimonio così importante.”

Sotto la sua direzione, molti reperti sono finalmente usciti dagli archivi per essere valorizzati ed esposti al pubblico.“I più importanti, quelli che hanno più significato, sono già esposti. C’è un patrimonio di contesti che va studiato e, quindi, innanzitutto compreso, per poi eventualmente esporlo.”

Sulla valorizzazione degli scavi e della storia antica di Crotone, Aversa ha aggiunto: “Sono stati fatti tanti scavi nel corso degli anni, quindi il lavoro del museo deve essere questo: raccontare la storia dell’antichità attraverso il lavoro degli archeologi che per tanti anni si sono avvicendati e che ancora operano a Crotone. La Crotone archeologica deve emergere nella sua importanza: non è mai abbastanza considerata come meriterebbe.”

Tra le cose di cui è più orgoglioso, Aversa cita il rapporto costruito con il territorio: “Di essere riuscito a mantenere rapporti con la comunità, relazioni con la comunità. Non so se ci sono riuscito fino in fondo. Però ho cercato, per quanto possibile, di far interessare i cittadini, di farli appassionare e imparare a preservare questo luogo che è importante per tutti. Non è il mio museo, ma è il museo di tutta una comunità.”

Ma non manca un velo di malinconia. Quando gli chiediamo il suo più grande rimpianto, si lascia andare con sincerità: “Di non avere una seconda vita per poter proseguire; di non avere anni infiniti davanti a me. Ad un certo punto bisogna fare delle scelte, perché siamo anche condizionati dalle distanze, da tante cose che ci sono, dai limiti del nostro essere umano. Quindi, non si può fare tutto quello che si vorrebbe in questo nostro breve passaggio su questa terra.”

Danilo Ruberto

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