Dall’Australia a Catanzaro, la ricerca artistica AFAM costruisce ponti culturali

Al convegno nazionale promosso dall’Accademia di Belle Arti presentato il progetto dell’Aba di Napoli sull’artista partenopeo Antonio Dattilo Rubbo

A cura di Redazione
15 dicembre 2025 17:00
Dall’Australia a Catanzaro, la ricerca artistica AFAM costruisce ponti culturali -
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Catanzaro - Il convegno nazionale “Ecosistemi del sapere sensibile – Nuovi orizzonti dell’AFAM”, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, ha rappresentato non solo un momento di riflessione sul futuro del sistema di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica, ma anche un’occasione per presentare e discutere esperienze di ricerca di alto profilo scientifico e internazionale. Tra queste, ha suscitato particolare interesse il progetto dell’Accademia di Belle Arti di Napoli dedicato alla missione 2025 in Australia sulle tracce di Antonio Dattilo Rubbo, artista e docente formatosi proprio nell’Accademia partenopea a fine Ottocento. Il lavoro di ricerca, curato dai docenti dell’Accademia campana Federica De Rosa, Luigi Barletta e Fabio Dell’Aversana – quest’ultimo co-coordinatore scientifico del convegno di Catanzaro – è stato al centro di un confronto che ha messo in luce come la ricerca artistica possa configurarsi oggi come strumento di studio storico, di produzione di conoscenza e di diplomazia culturale.

La missione, promossa e coordinata dal Consolato Generale d’Italia a Sydney – guidato dal Console Generale, Gianluca Rubagotti -, ha accompagnato la mostra “Maestri: Influences from Italy to Australia” presso la Manly Art Gallery & Museum, restituendo la figura di Dattilo Rubbo come simbolo di un dialogo culturale capace di attraversare continenti e generazioni. Nato a Napoli nel 1870 e formatosi tra il Regio Istituto di Belle Arti e l’Accademia di Belle Arti di Napoli, Dattilo Rubbo emigrò in Australia nel 1897, dove contribuì in modo determinante allo sviluppo dell’ambiente artistico locale, fino a essere tra i fondatori della Manly Art Gallery & Museum. La ricerca presentata a Catanzaro ha ricostruito questo percorso attraverso studi d’archivio, attività espositive, incontri accademici e momenti di divulgazione culturale, dimostrando come la formazione artistica italiana abbia storicamente generato processi di scambio e contaminazione internazionale.

Nel corso del convegno, il progetto è stato richiamato come esempio concreto di internazionalizzazione della ricerca AFAM, capace di coniugare rigore scientifico, valorizzazione del patrimonio e costruzione di reti istituzionali. Le attività svolte tra Sydney, Manly e Brisbane – comprese le collaborazioni con la National Art School, l’Istituto Italiano di Cultura e le istituzioni accademiche locali – si inseriscono infatti nel più ampio quadro dei programmi di internazionalizzazione sostenuti dal Pnrr, rafforzando il ruolo delle Accademie come attori della cooperazione culturale globale. Il dibattito sviluppato a Catanzaro ha evidenziato come esperienze di questo tipo rappresentino una direzione strategica per il comparto AFAM, chiamato oggi a produrre ricerca capace di incidere sui territori, di dialogare con le comunità e di interpretare in chiave contemporanea i fenomeni storici della migrazione e dello scambio culturale. In questo senso, il progetto dell’Accademia di Belle Arti di Napoli si configura come un modello di ricerca artistica avanzata, in grado di tradurre la memoria in progettualità e di affermare l’arte come linguaggio universale e strumento di connessione tra Paesi. All’interno del convegno promosso dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, la presentazione di questo lavoro ha confermato il valore scientifico e culturale del confronto avviato, rafforzando l’idea di un sistema AFAM sempre più consapevole del proprio ruolo nella produzione di sapere, nella costruzione di reti internazionali e nella definizione di nuovi ecosistemi della conoscenza.

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