Crotone - Vertenza "Chiama Roma", Confial chiede un tavolo d'urgenza
Tomaino: "I 150 dipendenti Non sono pacchi da rifilare, serve il metodo Abramo"
Crotone - Sale la tensione occupazionale a Crotone per i 150 operatori della commessa "Chiama Roma". In un clima natalizio che per molte famiglie si preannuncia carico di nubi, il Segretario Provinciale della Confial, Fabio Tomaino, ha inviato una lettera formale ai vertici della Regione Calabria, al Comune di Crotone e ai rappresentanti parlamentari del territorio. La richiesta è chiara: l'attivazione immediata di un tavolo istituzionale per scongiurare il rischio di un disastro sociale.
Il sindacato invoca un intervento corale che veda protagonista il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, affinché coordini un confronto serio tra tutte le parti in causa. Secondo Tomaino, è necessario replicare quel "modello Crotone" che solo un anno fa permise di gestire la complessa crisi dei mille lavoratori dell'ex Abramo.
"È necessario ripartire da un modello che ha già dimostrato la propria efficacia: il metodo della concertazione istituzionale, del confronto serio, responsabile e costruttivo", scrive Tomaino nella missiva, sottolineando come quel precedente non fu un caso fortuito ma il frutto di una strategia condivisa. La nota della Confial punta il dito contro il rischio di strumentalizzazioni politiche o soluzioni frammentate che non offrirebbero garanzie di lungo periodo. Il sindacato chiede di evitare "vie di fuga individuali" o "annunci di parte", riportando la discussione nelle sedi opportune.
"Le festività natalizie non possono e non devono rallentare l’attenzione delle istituzioni", avverte il Segretario, precisando che i 150 dipendenti coinvolti non sono "pacchi da rifilare a qualcuno", bensì "lavoratori altamente professionalizzati, impegnati in una commessa tecnica che richiede competenze specifiche".
La preoccupazione principale riguarda il nuovo bando pubblico emanato dal Comune di Roma. Il timore della Confial è che logiche politiche o "clausole territoriali distorsive" possano penalizzare i lavoratori crotonesi nonostante l'esperienza maturata sulla commessa. Per questo, l'appello è rivolto anche ai parlamentari eletti nel territorio, affinché esercitino la dovuta pressione politica per garantire la clausola sociale e la continuità occupazionale.
In chiusura, Tomaino lancia un monito che è anche un appello alla sensibilità sociale della politica calabrese.
"In questo tempo di Natale, dobbiamo sentire tutti il dovere di regalare a queste 150 famiglie la tranquillità e la sicurezza che il nostro territorio, dal punto di vista politico, istituzionale e sociale c’è e ci sarà". Sebbene il sindacato non escluda di intraprendere azioni legali qualora i diritti dei lavoratori venissero calpestati, la priorità resta politica: attivare il confronto prima che sia troppo tardi. La palla passa ora alla Cittadella Regionale e a Palazzo di Città.