Crotone - Un lungomare a secco da troppo tempo...

Crotone – C’era una volta un lungomare con tante fontane, tanta acqua che significa fresco, pulizia e ristoro… No non è l’inizio di una favola, ma soltanto la storia di viale Cristoforo Colombo che, d...

A cura di Redazione
23 agosto 2024 08:00
Crotone - Un lungomare a secco da troppo tempo... - 2004
2004
Condividi

Crotone – C’era una volta un lungomare con tante fontane, tanta acqua che significa fresco, pulizia e ristoro… No non è l’inizio di una favola, ma soltanto la storia di viale Cristoforo Colombo che, da quando è stato oggetto di una rigenerazione urbana (inizio anni 2000) ha subito dei drastici cambiamenti, tutti rivolti all’annullamento delle fontane e dei zampilli d’acqua.

Se oggi qualcuno cercasse dell’acqua sul lungomare avrebbe soltanto due scelte: entrare in un locale oppure sfruttare il nostro magnifico mare. Ma un tempo la situazione non era così.
C’erano tanti punti d’acqua su viale Cristoforo Colombo e se si guarda ancora bene, qualche segno lo si ritrova.

C’erano la “pioggia”, quelle fontanelle che uscivano dal terreno per lavare la strada e rinfrescare l’aria.
Per raccontarle prendiamo a prestito le parole dell’architetto Giuseppe Monizzi, progettista del nuovo viale Cristoforo Colombo: «Ci inventammo anche il sistema di autopulizia. Con l’eliminazione dei platani (che ahimè erano stati potati mali e quindi crescevano non in altezza ma in larghezza diventando pericolosi), volevamo creare un sistema che tenesse pulita la strada e contemporanemente creasse un po’ di frescura. All’epoca c’era ancora chi viveva al piano terra e noi per evitare la famosa pompa che la vecchietta utilizzava per bagnare il marciapiede davanti casa per mitigare il caldo, adottammo lo stesso sistema che serve per irrigare i campi di calcio con degli ugelli che si alzavano accanto agli alberi. Questo sistema serviva sì per rinfrescare l’aria e la pavimentazione ma anche per lavarla, come a Parigi dove hanno un sistema di lavaggio delle strade dove viene organizzato lo scolo dell’acqua per, per esempio, trasportare con i rivoli d’acqua la cicca di sigaretta fino alla caditoia. E noi avevamo organizzato le pendenza proprio per poter lavare».

C’era una bella fontanella, a forma di prua di barca, davanti il Columbus. Prima si è rotta, poi si è seccata, alla fine è stata divelta e mai più sostituita.

C’era la fontana in piazza Rino Gaetano, dedicata alla Lega Navale. Una bella fontana con gli zampilli d’acqua e i pesciolini rossi. Poi la prima rottura, la seconda, l’ennesima e nel 2018 qualche “illuminato” amministratore ha deciso di coprirla con un bell’ammasso di cemento. Ora è stata rasa al suolo per i lavori alla nuova piscina Coni. Cosa succederà domani, non si sa!

C’era il gioco d’acqua a piazzale Gramsci (oggi piazza Berlinguer), fontanelle di cui oggi non si trova traccia, purtroppo, nemmeno fotografica, come se fossero esistite secoli e secoli fa.
un altro vero peccato.

C’erano ed oggi non ci sono più, fonta e fontanelle vittime della mancata manutenzione, purtroppo il più grande problema che questa città non riesce mai a risolvere. Anche questa volta, per esprimere al meglio il nostro concetto prendiamo in prestito le parole di Monizzi: «Il vero problema si chiama manutenzione. Se non si fa tutto è destinato a rovinarsi. L’investimento non si può fare quando c’è il cantiere, ma va fatto dopo che l’opera è completata. Nulla si autocenserva, va sempre curato».

Segui CalabriaOk