Crotone - Si svela il cuore di Capocolonna
Tutto pronto per l'iniziativa "Dentro agli scavi". Il direttore dei Parchi Archeologici di Crotone e Sibari: «L’archeologia è un ponte tra conoscenza e identità»
Crotone - Nel cuore del Santuario di Hera Lacinia, dove la storia della Magna Grecia continua a emergere dal terreno strato dopo strato, il Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna apre al pubblico il cantiere di ricerca con l’iniziativa “Dentro agli scavi”, un open day in programma domani, sabato 15 novembre, dalle ore 15.30 alle 17.00, ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. Un’occasione unica per scoprire da vicino le più recenti scoperte archeologiche e conoscere i progetti che guideranno le prossime fasi di studio e valorizzazione del sito. Durante l’incontro, Filippo Demma, direttore dei Parchi Archeologici di Crotone e Sibari, e Carlo Rescigno, professore della Scuola Superiore Meridionale di Napoli, illustreranno i risultati delle campagne di scavo ed il percorso di ricerca condiviso tra istituzioni scientifiche ed amministrazione del patrimonio. “L’archeologia è un ponte tra conoscenza e identità – dichiara il direttore Demma -. Aprire al pubblico il cantiere di scavo significa condividere non solo i risultati scientifici, ma anche il valore civile e culturale del lavoro di ricerca. Ogni indagine ci restituisce un frammento della nostra storia e, allo stesso tempo, un motivo in più per proteggere e valorizzare i luoghi che la custodiscono”. Le indagini, sostenute attraverso il Fondo per la ricerca archeologica della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, si inseriscono in un progetto che mira a restituire nuova conoscenza e visibilità ad uno dei complessi più significativi della Calabria antica. Le campagne di scavo 2024–2025 hanno interessato due aree contigue del santuario, offrendo nuove chiavi di lettura sulla topografia e sulla vita cultuale del complesso dedicato a Hera Lacinia. Nel settore meridionale del santuario, già l’anno passato le ricerche della Scuola Superiore Meridionale, dirette dal prof. Rescigno, hanno portato alla luce un piccolo recinto sacro con altare, databile al III secolo a.C., al centro di un’area cerimoniale. Le indagini quest’anno hanno consentito di rinvenire resti di offerte votive e materiali strettamente collegati con i rituali che dovevano avere luogo nella area. Le nuove evidenze testimoniano la continuità del culto e la complessità dei percorsi religiosi legati al grande tempio di Hera. Comincia ad emergere anche una inedita sistemazione monumentale del banco di calcare che costituisce il piano geologico del promontorio, che verrà approfondita nelle prossime campagne. Parallelamente, gli scavi condotti presso il cosiddetto “edificio B” - seguiti dal Direttore Demma - hanno contribuito a indagarne la struttura architettonica e le fasi costruttive, grazie anche ad un rilievo digitale dell’intero complesso, che aggiorna e completa la documentazione esistente. Gli scavi hanno restituito un nuovo deposito motivo, collegato con la fondazione di un una delle fasi monumentali, nonché tracce del rituale di fondazione probabilmente relativo all’altare centrale. Sono tornati alla luce oggetti votivi di grande interesse - una patera e la raffigurazione di un felino in bronzo, vasi miniaturistici, un frammento in argento dorato e figure femminili fittili che arricchiscono la conoscenza dei rituali praticati nel santuario tra l’età arcaica e quella ellenistica.
Queste scoperte consentono oggi di ricomporre con maggiore precisione il paesaggio sacro del promontorio e di comprendere il ruolo centrale che il Santuario di Hera Lacinia ha avuto nei secoli come luogo di culto, identità e continuità culturale per l’antica città di Kroton e per tutto il mondo magnogreco. L’iniziativa “Dentro agli scavi” rappresenta un modello di archeologia pubblica e partecipata, capace di coinvolgere cittadini, studenti e visitatori nel racconto vivo della ricerca e della tutela.