Crotone - Ritorna il Festival della Restanza, le storie di chi ha scommesso su questa terra
La parola “restanza” ha acquisito una nuova e significativa accezione negli ultimi anni, rappresentando l‘atteggiamento di chi sceglie di rimanere nella propria terra d’origine nonostante le difficolt...

La parola “restanza” ha acquisito una nuova e significativa accezione negli ultimi anni, rappresentando l‘atteggiamento di chi sceglie di rimanere nella propria terra d’origine nonostante le difficoltà, mosso dal desiderio di apportare cambiamenti positivi e rinnovamenti. Questo concetto unisce la resistenza e la resilienza, la tenacia e la flessibilità, qualità fondamentali per affrontare le sfide che comporta il restare in luoghi amati ma spesso spopolati e privi di risorse.
La restanza non è semplice inerzia o mancanza di opportunità altrove; è una scelta consapevole e proattiva. Chi pratica la restanza si impegna a rivitalizzare e ricostruire il proprio territorio, sfruttando le ricchezze ambientali e relazionali che, seppur trascurate per decenni, sono pronte a essere riattivate. Questo processo richiede creatività, spirito di iniziativa e una profonda connessione con la comunità e l’ambiente circostante.
In un mondo sempre più globalizzato, dove la migrazione verso le città e i centri economici è spesso vista come l’unica via per migliorare la propria condizione, la restanza emerge come un atto di coraggio e amore per la propria terra. È un movimento che guarda al futuro con ottimismo, cercando di creare nuove opportunità e valorizzare le risorse locali, promuovendo uno sviluppo sostenibile e duraturo. La restanza rappresenta quindi una risposta innovativa e coraggiosa alle sfide del nostro tempo, unendo tradizione e innovazione, e dimostrando che il cambiamento positivo può avvenire anche attraverso la scelta di restare.
Seconda Edizione Festival della Restanza Crotone
Il secondo festival della Restanza a Crotone ha scelto come motto “Ruggine e oro”, quando le radici contano più delle ali. Si svolgerà giovedì 5 settembre in Piazza Immacolata alle ore 19,00.
Presenta la serata la giornalista AnnaMaria Terremoto, e sarà conferito il premio alla carriera al Premio alla Carriera” al Prof. Vito Teti per il contributo al mondo della cultura e dell’antropologia dei luoghi e della “restanza”. Ritorna a Crotone per raccontarsi un anno dopo Daniel Cundari, Premio Restanza 2023.
Giuseppe Caruso e Manuela Arminio dopo tanti anni di esperienza all’estero, il ritorno in Calabria, a Petilia Policastro, ha segnato l’inizio di una nuova ed emozionante avventura.
Presente anche Angelo Gallo, regista, scenografo e maestro di teatro. Figura di spicco nel teatro di figura nazionale, con i suoi pupazzi e burattini, completamente costruiti e dipinti a mano, riesce a trasportare lo spettatore in un viaggio nel quale le storie appaiono come specchio dell’umanità e si intrecciano con i valori, la cultura e le tradizioni locali.
Alessandro Frontera, la sua storia di ritorno è un omaggio all’amore per le proprie radici. Un desiderio di riconnettersi con una terra che ha sempre portato nel cuore, camminando per i suoi sentieri, immergendosi nella natura incontaminata e nei paesaggi mozzafiato.
L’esempio di una Calabria positiva e concreta che esiste, cresce e resiste. Al Festival della Restanza, la bella storia di resistenza contadina fatta di sentimenti, talento e agricoltura del mulino di Stefano Caccavari.
Nella loro musica, nelle scelte artistiche e nell’interpretazione dei brani, si riflettono tutto l’amore per la Calabria e la passione per il nostro territorio, ricco di storie da raccontare. Il risultato è una reinterpretazione, con le loro voci ed i loro strumenti, del repertorio tradizionale contaminato da rock, jazz e rap. La colonna sonora della seconda edizione del Festival della Restanza con le note di Paolo Presta e Federica Greco.

