Crotone - «Può un solo psichiatra seguire 2.000 pazienti?», la lettera di un cittadino alle istituzioni

Crotone - Una lunga lettera arrivata in redazione, la stessa inviata ufficialmente a dirigenti, dottori e istituzioni nazionali e locali...

A cura di Redazione
26 marzo 2025 14:00
Crotone - «Può un solo psichiatra seguire 2.000 pazienti?», la lettera di un cittadino alle istituzioni -
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Crotone – Una lunga lettera arrivata in redazione, la stessa inviata ufficialmente a dirigenti, dottori e istituzioni nazionali e locali che si occupano di sanità. A scriverla è un cittadino che quotidianamente si prende cura della moglie che necessita di cure psiciatriche.

«Vi scrivo – si legge – in merito al sistema di assistenza ai pazienti con disturbi mentali nel crotonese, come risaputo si trova in condizioni critiche. L’impatto di queste carenze/criticità riflette direttamente sulle condizioni dei pazienti e sulla qualità dei servizi. Liste d’attesa sempre più lunghe e viaggi per raggiungere i centri, infatti i pazienti nel sapere, anzi “nel non sapere” quando sarà la prossima visita porta in loro sfiducia e senso di difficoltà’. Qualità delle cure compromessa: Il sovraccarico di lavoro riduce la possibilità di offrire assistenza adeguata, con prestazioni che rischiano di diventare insufficienti. Personale in stato di sovraffaticamento: Gli operatori sanitari si trovano a lavorare in condizioni estreme, spesso portandoli al rischio da “stress correlato da lavoro”. Dette situazioni portano nei pazienti delle sofferenze mentali, dei disagi psichici, accompagnate da paure e dallo stigma dell’incurabilità, le persone con disturbi mentali nella loro psiche vedono nell’ambulatorio, nello psichiatra e negli assistenti “un’ancora”che mette al sicuro il loro essere, ma se questo non avviene si sentono abbandonati…alla deriva e di conseguenza può condurli ad una cronicizzazione di questi sintomi, ad un peggioramento nel tempo del loro stato mentale e soprattutto il rapporto di assunzione dei farmaci.

Vi scrivo perché mia moglie, purtroppo soffre da tanti anni di problemi psichici. E’ stata seguita dal Centro di Salute Mentale di Crotone, dal Reparto di Psichiatria di Crotone ed ora da quello di Mesoraca.
Il manifestarsi della malattia mentale di mia moglie ha costituito un elemento dirompente all’interno della nostra famiglia. Il ruolo dei familiari,dei miei figli e dei parenti vicini è un ruolo difficile, spesso non preso in considerazione e lasciato alla buona volontà di ciascuno. Io, che accompagno mi moglie alle sedute, cerco consigli, raccomandazioni, indicazioni, suggerimenti sui comportamenti da tenere o da non tenere, all’interno della famiglia e nei rapporti con l’esterno quindi di riflesso anche noi familiari cerchiamo disperatamente un aiuto. Anche se devo dire che nonostante le difficoltà sopra elencate ho trovato nel centro di salute mentale di Mesoraca, nello Psichiatra e nel suo staff che con fatica e tanta pazienza riescono comunque a dare il meglio, dalla mia esperienza posso dire che nell’ambulatorio effettuano visite/sedute psichiatriche ad almeno 6 pazienti al giorno nonché altrettanti a domicilio sei giorni a settima …da sempre.
Un’equipe medica con alto livello professionale e nello stesso tempo gentile,cordiale e soprattutto con tanta umanità e sensibilità. Voglio esprimere la mia più profonda gratitudine a tutto lo staff medico per il loro aiuto che danno ai pazienti e familiari che sono per tutti noi fonte di speranza.

Ma la situazione d’emergenza rimane comunque, può un solo psichiatra seguire 2.000 pazienti? Può uno psichiatra o un infermiere svolgere pratiche da impiegato amministrativo? Può un solo impiegato amministrativo gestire le pratiche personali di circa 2.000 pazienti?
Si può affermare oramai che il personale che opera nei servizi di salute mentale è allo stremo, è messo alla prova in un sistema difficile, rendendolo a volte incapace di rispondere in modo accettabile al diritto alla salute. Il personale sanitario lo si prosciuga fisicamente e lo si rende emotivamente esausto e di non essere all’altezza a far fronte alle richieste di lavoro.

Da semplice cittadino vorrei portare all’attenzione a trovare una celere soluzione per salvare un servizio già sanguinante e lacunoso di organico. Servono risorse, servono psichiatrici, infermieri e amministrativi da spalmare nelle tre sedi provinciali, servono condizioni migliori di lavoro e di sicurezza, serve cooperazione e collaborazione tra gli Enti competenti e solo così si potrà ambire ad una sanità a misura di cittadino specialmente per i pazienti che soffrono di disturbi mentali».

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