Crotone, partono i lavori di messa in sicurezza della Cattedrale

Il progetto esecutivo approvato apre la strada a un cantiere che sarà anche visitabile dai cittadini

A cura di Redazione
08 ottobre 2025 17:32
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Dopo oltre due anni di silenzio sui lavori di ristrutturazione, la Cattedrale "Santa Maria Assunta" di Crotone" torna al centro dell’attenzione. Oggi, nei locali della Curia, l’Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, Alberto Torriani, ha tenuto una conferenza stampa insieme all’architetto Nicola Bruno, responsabile unico del progetto di miglioramento sismico della storica struttura. L’incontro, in concomitanza con l'avvio dell'anno pastorale, ha segnato un momento di svolta, con l’approvazione e l’aggiornamento del progetto esecutivo, finalizzato non solo alla messa in sicurezza dell’edificio ma anche al recupero del patrimonio artistico e mobile al suo interno.

Va ricordato che i lavori veri e propri non sono mai partiti: all’inizio della chiusura, due anni fa, furono effettuati soltanto dei sondaggi sotto la pavimentazione. Poi, con l’avvicendamento del vescovo Angelo Raffaele Panzetta, il progetto si è di fatto fermato, così come ogni attività di cantiere.

Il cronoprogramma, strettamente connesso alla gestione ministeriale dei fondi PNRR, prevede l’apertura del cantiere entro l’anno e la conclusione dei lavori entro il 30 giugno 2026, cioè tra otto mesi, con rendicontazione finale fissata al 30 agosto 2026. Come ha spiegato l’architetto Bruno, «i lavori all'interno della Cattedrale risultano necessari alla luce dello studio eseguito dai progettisti incaricati e dall’analisi sismica globale della struttura. Naturalmente si tratta di edifici monumentali storici; parlerei più di opportunità per un adeguamento sismico della struttura che di semplice necessità». I lavori sono finanziati con 2,4 milioni di euro provenienti dal Pnrr, che impone quella scadenza come limite non prorogabile.

L’intervento, realizzato in stretta collaborazione con la Soprintendenza e con il supporto della dottoressa Stefania Argenti, non comporterà modifiche strutturali invasive. «Si tratta di interventi di messa in sicurezza sismica», ha sottolineato Bruno, «che riguardano i paramenti murari, la copertura e le strutture portanti, ma è un’operazione di carattere conservativo da un punto di vista architettonico».

Un elemento innovativo del progetto è la volontà di rendere il cantiere visitabile al pubblico nella fase finale dei lavori, offrendo così ai cittadini l’opportunità di osservare da vicino il recupero del patrimonio culturale e di vivere l’esperienza come momento educativo e di condivisione.

«La Cattedrale è il punto di riferimento non solo per la Chiesa, cioè per la comunità ecclesiale, ma, in un contesto come il nostro, come altrove, è il punto di riferimento di un’intera cittadinanza. Non è solo un atto dovuto, ma è proprio uno stile con cui stiamo muovendo i primi passi, i primi mesi, le prime decisioni che stiamo prendendo io e i miei collaboratori, anche con la stampa, con la popolazione, con la gente, con il popolo di Dio» ha dichiarato l'Arcivescovo di Crotone-Santa Severina Alberto Torriani, in conferenza stampa insieme all'architetto e al vicario episcopale don Raffaele Leto.

Parallelamente, il progetto si arricchisce di un ulteriore finanziamento nell’ambito del programma NIC, destinato alla catalogazione, conservazione e restauro di opere d’arte sacra, come tele, pale, archivi e suppellettili, per un totale di 100 mila euro. Il contributo, ottenuto grazie alla sinergia con la Soprintendenza, rappresenta un intervento significativo su un singolo edificio di culto, confermando l’impegno del Ministero nella valorizzazione del patrimonio artistico ecclesiastico. Tra gli interventi principali, saranno inclusi il campanile, oggetto di lavori di consolidamento, e il rifacimento totale del tetto, che sarà completamente ricostruito in struttura lignea, garantendo sicurezza e conservazione architettonica.

Il percorso burocratico prevede ora la definizione del progetto esecutivo e la sua approvazione da parte del collegio dei consultori. Successivamente, il progetto sarà trasmesso alla CEI, all’Unità Tecnica Nazionale, per la valutazione economica e tecnica, un iter che richiederà circa 3-4 mesi. Solo dopo l’emissione del decreto da parte del Comitato Tecnico sarà possibile procedere con l’appalto e l’avvio dei lavori.

Le opere come quadri, tele, e arredi importanti, sono state trasferite e sono attualmente conservate presso un laboratorio di restauro autorizzato dalla Soprintendenza di Catanzaro, garantendo la sicurezza e l’integrità del patrimonio artistico durante tutta la fase dei lavori.

Come ha concluso l’architetto Bruno, «da aprile 2026 saremo in grado di autorizzare il progetto di completamento degli interventi, da far valere sul contributo CEI nazionale. La programmazione è legata alla tempistica PNRR, e il cantiere dovrà necessariamente aprire e chiudere entro giugno 2026». Un passo importante per restituire alla città di Crotone un simbolo storico, sicuro e valorizzato.

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