Crotone - Network Contacts: sotto la Prefettura in difesa di quei diritti conquistati con le unghie e con i denti

Crotone i lavoratori della Network Contacts, società che opera nel settore dei call center hanno manifestato...

A cura di Redazione
03 febbraio 2025 12:00
Crotone - Network Contacts: sotto la Prefettura in difesa di quei diritti conquistati con le unghie e con i denti -
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Crotone – Le Organizzazioni Sindacali SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL stanno denunciando la grave situazione che riguarda migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore dei Contact Center in Outsourcing (CRM-BPO), derivante dalla decisione di alcune aziende di disdettare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Telecomunicazioni per applicare un nuovo CCNL, sottoscritto da associazioni datoriali ed una organizzazione sindacale con rappresentatività infinitesimali nel settore.

Per questo motivo, i lavoratori della Network Contacts, società che opera nel settore dei call center hanno manifestato questa mattina davanti alla Prefettura. Si tratta di più di duecento lavoratori che chiedono il rispetto dei loro diritti.

Rosaria Calanni, operatrice call center dal 2000, prima con Abramo, poi Sistem House, oggi Network Contacts, sottolinea che il contratto non ci tutela sotto nessun punto di vista. Non è solo il rischio di perdere un domani il posto di lavoro, ma sulla perdita dei dirittti che in questi anni abbiamo conquistato, combattendo. Non c’è nessuna tutela legale, decide solo l’imprenditore sotto tutti i punti di vista».

«Stiamo parlando di 233 lavoratori – ci racconta Chiara Mongiardo, RSA UILCOM Crotone Network Contacts – che oggi hanno un posto di lavoro ma non sanno fino a quando, anche perchè la clausola sociale viene riconosicuta, le condizioni con cui viene applicata la spogliano. la selezione del personale è a discrezione dell’azienda. Perdiamo così quella tutela ottenuta dieci anni fa combattendo con le unghie e con i denti. Stiamo parlando di un contratto che prevede sanzioni disciplinari se si rifiuta lo straordinario. Siamo obbligati a subire i cambi direzionali dell’azienda e i cambi di orario che possono venire fino a due giorni prima del turno. Parliamo di riduazione di percentuale della malattia, se sei un guerriero spartano bene, ma se vieni investito da una malattia sono guai».

Una delegazione dei lavoatori è stata ricevuta dal Prefetto Franca Ferraro alla quale hanno raccontato come questa decisione impatti negativamente oltre 6.000 dipendenti in tutto il territorio Italiano, di cui circa 400 in Calabria ed un numero indefinito di lavoratori con contratti di collaborazione, determinando:

  • Riduzione di diritti e salario: Il nuovo contratto prevede retribuzioni di 6,50 euro l’ora per i lavoratori con contratto di collaborazione, importo non dignitoso e inadeguato al costo della vita attuale, mentre per i lavoratori dipendenti prevede un recupero del potere d’acquisto del 3% nel prossimo triennio con l’inflazione che si attesta al 15% (ben 7 euro di aumento nella prima tranche);
  • Precarizzazione del lavoro: Maggiore flessibilità, meno permessi retribuiti e aumenti salariali irrisori che non tengono conto dell’inflazione e della vacanza contrattuale.
  • Dequalificazione del settore: L’imposizione di questo CCNL arreca un danno non solo ai lavoratori, ma anche alla qualità dei servizi offerti ai cittadini.
  • Dumping contrattuale: l’unica reale motivazione per l’applicazione di questo CCNL ai lavoratori è la compressione di diritti e salari che consentirà di ottenere nell’immediato una riduzione del costo del lavoro di circa il 20% che passerà al 30% non appena sarà sottoscritto il rinnovo del CCNL delle Telecomunicazioni, consentendo alle aziende che lo hanno sottoscritto di partecipare pertanto a gare per l’assegnazione di future commesse di lavoro potendo fornire un ribasso importante dell’offerta a scapito dei lavoratori e delle aziende che al momento lo gestiscono, competendo ferocemente sulla compressione dei costi. Dopo anni di lotte sindacali che hanno portato a stabilizzazioni contrattuali, alla clausola sociale e alle tabelle ministeriali sul costo del lavoro, tale scelta rappresenta un pericoloso passo indietro di vent’anni per il settore. Non si può accettare che il contenimento dei costi venga scaricato sulle spalle dei lavoratori, riducendone salario e diritti, mentre i committenti – privati e pubblici – continuano a beneficiare di extraprofitti e gare al massimo ribasso.

I lavoratori e i sindacati chiedono con fermezza:

  • L’intervento del Governo per il riconoscimento del CCNL delle Telecomunicazioni come unico contratto di riferimento per le attività del settore Crm/Bpo, come già richiesto al Ministero del Lavoro a marzo 2024.
  • L’apertura di un tavolo di confronto con le istituzioni competenti per garantire la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.
  • L’adozione di misure che impediscano l’applicazione di contratti peggiorativi in settori strategici per l’occupazione e lo sviluppo del nostro paese.

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