Crotone - Nelle sere d'estate, per una volta a fare da padrone è il centro storico

Crotone – Quando diversi anni fa, prima del Covid-19, si tenne il primo giro nel centro storico, negli itinerari proposti dalla Fondazione Santa Critelli, vi era un nutrito gruppo “di turisti della pr...

A cura di Redazione
17 agosto 2024 14:40
Crotone - Nelle sere d'estate, per una volta a fare da padrone è il centro storico -
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Crotone – Quando diversi anni fa, prima del Covid-19, si tenne il primo giro nel centro storico, negli itinerari proposti dalla Fondazione Santa Critelli, vi era un nutrito gruppo “di turisti della propria città” che, negli anni, è cresciuto.

Ieri sera si è svolto il trentottesimo appuntamento del duo Antonio Arcuri e Gianluca Facente, con un numero ben più alto delle aspettative perchè “c’è sempre la voglia di scoprire la propria città“. E, come infatti, il primo suggerimento ad ogni giro nel centro storico è quello di indossare gli occhiali da turista “e guardare sempre in alto“, perchè la parte vecchia della città racconta storie nei suoi archi, sugli stipiti delle porte o sulle finestre. Simboli o maschere o incisioni che, magari, tante volte non ci abbiamo mai fatto caso, e che con i viaggi nel centro storico, ogni volta, vi sono scoperte sempre nuove.

Ieri sera l’ennesimo ritrovo davanti al Bar Italia, ma questa volta di sera, per conoscere Crotone sotto le stelle. La partecipazione è stata davvero tanta, con una città che illuminata dai lampioni è stata vissuta proprio nel centro storico, anzichè sul lungomare.

I vicoli hanno visto l’affluenza non solo dei crotonesi, ma anche dei tanti figli della città che d’estate tornano a casa, e di diversi turisti, allietati non solo dalle presentazioni grafiche di Antonio Arcuri e Gianluca Facente, con i racconti sui vicoli e i palazzi storici, ma anche con le posie in vernacolo di Salvatore Picari.

Come sempre la Fondazione Santa Critelli nei suoi giri ha un gruppo nutrito di fedelissimi, che aiutano nella causa, come ad esempio mostrare le mappe e i cartelli.

Il momento più bello è stato dentro la Chiesa dell’Immacolata, accolti da Don Alessandro Saraco – ci ha raccontato lo stesso Antonio Arcuriè stato emozionante non solo per la tanta gente affluita, ma anche per il legame che avevo con lo storico rettore, don Pino Covelli”.

Il racconto del crocifisso ligneo ad occhi aperti, da tanti anni esposto presso la rettoria dell’Immacolata, ha fatto da padrona durante il racconto storico dell’Immacolata che, come sapete, nel suo sotterraneo conserva molti teschi dell’antica congrega che fanno da cornice al Cristo vittorioso sulla morte.

La narrazione è poi passata nei vicoli del centro storico, fino ad arrivare al Castello Carlo V. La fortezza, infatti, è stata aperta per tre serate, in occasione degli eventi legati a Calici sotto le stelle. Un racconto, dunque, che continuerà con altri posti da esplorare, con un centro storico che non finisce mai di stupire… dandosi appuntamento, come sempre, alla prossima volta.

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