Crotone - L’arcivescovo nel precetto natalizio: “Dio cammina con voi nel servizio alla comunità”

Precetto interforze a Crotone: Natale di fede e unità per le Forze dell’Ordine

A cura di Redazione
10 dicembre 2025 12:43
Crotone - L’arcivescovo nel precetto natalizio: “Dio cammina con voi nel servizio alla comunità” -
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“Tempo di rinnovata fede e fraternità”. Con queste parole il cappellano militare della Legione Carabinieri Calabria, don Vincenzo Ruggiero, ha introdotto questa mattina il precetto interforze presso la chiesa di San Paolo a Crotone, una messa che ha riunito tutte le Forze dell’Ordine: Questura, Comando provinciale della Guardia di Finanza, Comando provinciale dei Carabinieri, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, Polizia Municipale e Polizia Penitenziaria, insieme al prefetto di Crotone Franca Ferraro.

Un momento di fede condivisa alla vigilia del Natale, a cui hanno preso parte anche il sindaco di Crotone, il presidente della Provincia, la presidente del Tribunale e il procuratore, oltre ai rappresentanti dell’ANFI e dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Il coro era composto dai militari della Guardia di Finanza, mentre don Ezio Limina ha accompagnato all’organo il canto della comunione. A presiedere l’eucaristia l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, monsignor Alberto Torriani, concelebrata da don Ezio Limina, cappellano della Questura, e da don Vincenzo Ruggiero, cappellano dei Carabinieri.

Nel cuore della celebrazione l’omelia del Vescovo, che ha voluto dialogare con i presenti prendendo spunto dalla Parola e dalla vita quotidiana di chi indossa una divisa. Tre le parole chiave che ha scelto: stanchezza, forza, ripartenza. La stanchezza – ha spiegato – è esperienza comune, quella che accompagna i turni infiniti, le emergenze, le responsabilità che non conoscono orari. "Una stanchezza che non è solo fisica, ma morale, quando il proprio impegno non viene riconosciuto, quando le fatiche restano in silenzio e non si possono nemmeno condividere fino in fondo a casa, per pudore o per senso del dovere". Il profeta Isaia, ha ricordato Torriani, non "censura la fatica del popolo ma la porta davanti a Dio: ed è proprio lì che nasce la forza".

“Dio non si stanca – ha detto nella sua omelia – e dona forza a chi è sfinito”. "Anche il Vangelo di Gesù va nella stessa direzione: non chiede di nascondere la stanchezza, ma di portarla a lui, perché il giogo non venga tolto, ma condiviso. Le leggi, la Costituzione, la tutela dell’ordine pubblico restano un peso serio e concreto, ma è Cristo che cammina accanto, rendendo quel peso sopportabile senza schiacciare la persona".

Da questa consapevolezza nasce il terzo passaggio: ripartire. Come i pastori nella notte di Natale, che pur stanchi e impegnati nella loro veglia decisero di alzarsi e andare verso quel Bambino che dava loro un motivo per muoversi ancora. Così, ha aggiunto il Vescovo, avviene ogni giorno per chi è chiamato a intervenire per il bene degli altri: c’è l’urgenza, il conflitto da sedare, la vita da proteggere. Ma perché l’azione non diventi solo attivismo che brucia le persone, occorre sempre uno sguardo verso quel volto fragile che ricorda il senso del servizio: il volto del cittadino, della comunità da difendere, di chi ha bisogno di protezione. Per i credenti, il volto del Figlio di Dio; per tutti, il volto di chi chiede aiuto.

Il vescovo ha invitato quindi a ritrovare ogni giorno un passo nuovo, solido, deciso, ma senza illusioni: "un passo che nasce dalla consapevolezza di essere artigiani di pace e custodi del bene comune". Ha rivolto un pensiero a chi nel servizio ha perso la vita, a chi oggi porta ferite visibili o nascoste, chiedendo che nessuno resti solo nel proprio dovere. Il precetto interforze si è concluso con la benedizione e con l’augurio che il tempo di Natale ridoni fiducia, collaborazione e serenità a tutte le donne e gli uomini impegnati nella tutela della collettività. Prima della benedizione finale, è stata letta la preghiera per la Patria per il rinnovato impegno per la Pace.

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