Crotone - Infermieri e autisti del 118: stanchi, delusi e abbandonati
Il personale del servizio di emergenza urgenza denuncia la gestione caotica e chiede riconoscimento e tutela professionale
Stanchi, delusi e profondamente arrabbiati. Questo è il grido d’allarme che arriva dagli infermieri e dagli autisti soccorritori del 118, figure che ogni giorno reggono l’impalcatura del soccorso sanitario territoriale ma che si sentono tradite e private della loro dignità lavorativa. La denuncia riguarda una gestione del servizio definita “pessima” e l’assenza di una reale tutela per chi opera in prima linea, situazione resa ancora più critica dalla chiusura delle Centrali Operative, ritenuta tecnicamente immotivata, che ha aumentato disorganizzazione e senso di abbandono.
Al centro della protesta c’è il mancato riconoscimento del ruolo cruciale svolto da infermieri e autisti soccorritori. Nonostante il servizio 118 soffra spesso per la carenza di personale medico, sono loro a garantire interventi tempestivi, lavorando in equipaggi che regolarmente operano senza medico a bordo.
A parlare è Pasquale Salvati, responsabile Formazione OPI Crotone e membro RSU CISL FP: “Noi infermieri e autisti vogliamo avere la nostra giusta riconoscenza. Si parla di potenziare il servizio con prestazioni aggiuntive di personale esterno, come i cubani, mentre noi continuiamo a essere ignorati, senza alcun riconoscimento dei nostri diritti.”
La beffa è amara: mentre si cercano soluzioni costose e ‘tampone’ al di fuori del sistema, il personale storico, che possiede esperienza e conoscenza del territorio, continua a vedere le proprie richieste contrattuali e professionali ignorate.
Il personale del 118 denuncia con forza: “Noi lavoriamo anche senza medici, ma i medici senza infermieri e autisti non possono operare.” È evidente che infermieri e autisti soccorritori sono i veri pilastri che impediscono il collasso del servizio, affrontando emergenze tra sirene, stress e sacrifici quotidiani, spesso assumendosi responsabilità oltre quelle previste dai loro ruoli.
Il personale del 118 reclama con forza che Regione e Direzione Sanitaria riconoscano finalmente il valore e la professionalità di chi garantisce la vita dei cittadini ogni giorno, in ogni condizione. Il sistema di emergenza urgenza non può più permettersi di ignorare il malcontento dei suoi pilastri portanti.