Crotone - Il Teatro, da eterna incompiuta a eterna bloccata il passo è breve
Crotone – Non c’è pace per il teatro comunale, una storia che va avanti da più di vent’anni e che, ancora oggi, non riesce a vedere la fine, lieto o meno che sia.Secondo l’ultimo annuncio, l’ultimo di...

Crotone – Non c’è pace per il teatro comunale, una storia che va avanti da più di vent’anni e che, ancora oggi, non riesce a vedere la fine, lieto o meno che sia.
Secondo l’ultimo annuncio, l’ultimo di tanti, il teatro sarebbe stato completato e innaugurato entro Natale. Ad aprile l’aggiudicazione dei lavori per il piazzale antistante il teatro comunale di via Poggioreale, previsti dallo scorso anno, e ora assegnati alla Ditta Sestito, con la conseguente soddisfazione della giunta comunale che vedeva il traguardo sempre più vicino.
Novanta giorni, dunque, per realizzare la piazza antistante il Teatro Comunale “quindi – ribadiva l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Rossella Parise – è in previsione di avere pronti teatro e piazza per la stagione teatrale”. Ed invece, la Sovrintendenza, venerdì scorso, dopo un sopralluogo, ha bloccato i lavori.
In città la notizia si è diffusa con una certa lentezza e soprattutto sollevando tanti dubbi. Perchè la Sovrintendenza blocca i lavori? Cosa mai avranno trovato?
«Nulla è stato trovato durante i lavori al Teatro comunale». Ad affermarlo è l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Rossella Parise che, contattata telefonicamente dalla nostra redazione, ha spiegato il motivo della sospensione dei lavori.
Ma la situazione appare più intricata. Nei giorni precedenti al “blocco” il consigliere comunale Fabrizio Meo aveva inviato alla stampa una nota in cui scriveva di aver segnalato alla Sovrintendenza, a seguito di una denunzia da parte di alcuni cittadini «l’esistenza di manufatti che potevano apparire meritevoli di tutela e di studio e che venivano utilizzati come riempimento della massicciata del marciapiede in corso di costruzione durante i lavori di edificazione del Teatro comunale».
A seguire la Sovrintendenza ha deciso di bloccare i lavori. Secondo quanto riferito dall’assessore però, non per il ritrovamento di reperti. «Abbiamo un dialogo in corso con la Sovrintendenza. – spiega la Parise – Per normativa quando non si scava oltre i 45 cm non c’è necessità di avere la figura dell’archeologo».
Quindi ci troviamo difronte al solito inghippo burocratico.«Abbiamo rimodulato il progetto proprio per evitare di scavare oltre, ora dobbiamo solo acclamare se la figura dell’archeologo fosse o meno necessaria. La nostra era stata una comunicazione verbale, ma manca la fase formale. Il Comune ha già inviato tutta la documentazione necessaria per certificare la non invasione nel campo della Sovrintendenza».
Sui tempi la Parise non si sbilancia: «La decisione non spetta a noi ma sono certa che a breve riprenderanno i lavori».
Abbiamo provato ad interloquire con la sovrintendente Stefania Argenti che però ha deciso di non rilasciare dichiarazioni fino a quando il procedimento non sarà concluso.
Quindi, deduciamo, che ci sono accertamenti in corso, tant’è che ieri mattina, l’architetto Argenti era di nuovo sul cantiere.
Ci sono delle mancanze, quindi, che sono state riscontrate dagli uffici del Ministero della Cultura, se queste siano semplicemente documentali, oppure relative all’esecuzione dei lavori, non possiamo ancora saperlo.
La cosa che, ad oggi, sembra certa è che i tempi tenderanno ad allungarsi, anche perchè la Argenti è apparsa molto decisa nella sua volontà di voler portare a termine tutti gli opportuni accertamenti, cosa che sta facendo con molta attenzione, e di solito accertamenti seri e attenzione ai massimi livelli, non vanno a braccetto con tempi brevi e riaperture frettolose.
G.T.