Crotone e i luoghi del ritorno: i ricordi degli emigrati nella loro terra

Crotone – Immaginate di fare un viaggio nel tempo e ritornare agli anni ’90, ai tempi dei Lidi La Ronde e Lo squalo, con il grande boom della Casarossa. Immaginate di fare un bagno sotto il Gambero Ro...

A cura di Redazione
06 luglio 2024 09:00
Crotone e i luoghi del ritorno: i ricordi degli emigrati nella loro terra -
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Crotone – Immaginate di fare un viaggio nel tempo e ritornare agli anni ’90, ai tempi dei Lidi La Ronde e Lo squalo, con il grande boom della Casarossa. Immaginate di fare un bagno sotto il Gambero Rosso, quando i cellulari non esistevano e si telefonava tramite una cabina telefonica.

Immaginate ancora una passeggiata al mattino su Corso Vittorio, ovvero “subba u comune”, o i vicoli del centro storico, o la Marina. La Ferriata, San Francesco, la Marinella… conservano tanti ricordi, e questi ricordi sono nella memoria soprattutto per chi, trenta o venti anni fa, ha lasciato Crotone per motivi di lavoro.

L’estate è il periodo non solo del ritorno degli universitari in città, soprattutto a fine luglio per godere poi del mare in agosto, da dalla prima metà di luglio alla prima metà di agosto è il tempo per chi “lavora fuori” di ritornare in città.

E’ questo, infatti, il periodo di maggiore affluenza di ritorni nella propria città. Tra l’amore verso i propri cari, c’è anche la voglia di vivere la propria città perchè i ricordi d’infanzia sono tanti. C’è chi è cresciuto tra gli storici lidi crotonesi, strappando magari un passaggio all’amico o recandosi in motorino, c’è chi ha voglia ancora di svegliarsi al mattino e arrivare subito in spiaggia, evitando grandi code di traffico o, addirittura, spostarsi da una città ad una località di mare.

Sono tante le persone che abbiamo ascoltato, quei lavoratori che ritorneranno in città tra metà di luglio e agosto: “Bè se io penso alla mia città, dalla quale sono andato via per lavoro più di venti anni fa, penso al centro storico – ci ha detto Francesco penso a Santa Chiara, dove mi sono cresciuto, dove abitavo con i miei genitori, le prime ginocchia sbucciate, i giochi che si facevano allora. Poi telefono agli amici di sempre, rimasti qui, e tra Columbus e lungomare rivivo quegli anni, e ci raccontiamo tanti aneddoti. Poi qui porto la mia famiglia, mia figlia sta crescendo e vuole tornare a Crotone. E’ innamorata del nostro mare, anzi del suo mare, perchè ha il Dna crotonese“.

Sono in Veneto da troppi anni ormai, lì mi sono sposato e li ho la mia vita, lì sta crescendo mio figlio e lì avrà il suo futuro, ma Cutron è sempre Cutron. Quando vedo su facebook le immagini della festa della Madonna di Capo Colonna mi scendono le lacrime, vorrei essere lì, ma grazie ai social posso sentirmi parte della mia comunità anche se da lontano – è un’altra testimonianza – quando scendo a Crotone la prima tappa è sempre e sicuramente il mare, il lungomare la sera, mangiare la pizza a due metri dal mare, reincontrare qualche amico d’infanzia. Poi vado sempre a trovare gli zii, i parenti, è sempre una grande festa. E poi mi diverto a parlare del Crotone dal vivo, sul lungomare, perchè lo devo fare sempre tramite social”.

Noi eravamo più per il Gamberosso rosso, andavamo lì a mare con i miei genitori e i miei fratelli – ci ha detto Alessandro, ora a Torino – è chiaro che ritornare a Crotone e vederla mi fa uno strano effetto perchè sono proprio i luoghi a farmi rivivere certe situazioni che avevo magari dimenticato. E’ un po’ la città che non vorresti abbandonare mai, anche se vivi da tanti anni fuori per lavoro, che qui non c’è. Ti sposi, hai una famiglia, la tua vita è altrove, ma non vediamo l’ora di tornarci. Perchè poi anche la tua famiglia diventa crotonese. Mia moglie, che è della provincia di Bari, sa benissimo cosa sono le vrasciole, cos’è la festa della Madonna, conosce tutti i luoghi della mia infanzia”.

“Bè io sono cresciuto alla Marinella, mi ricordo Sant’Antonio, i Gaetanini, gli amici, il mio primo motorino…. fine anni ’90 sono andato via, a volte ho scelto le ferie a maggio per la Festa della Madonna, altre volte torno in estate, come tutti. Ricordo il forno del signor Giannoccari proprio alla Marinella, le tante persone che ancora ci sono, e che oggi rivedo con piacere. Da ragazzi eravamo tutti al Columbus la sera, e ricordo invece le pizzette del Bar Noce, la mia prima tappa crotonese. Vado anche sul Castello, quella zona ha avuto sempre il suo fascino”.

Queste persone le abbiamo sentito telefonicamente, e sono tra coloro che tornano nella loro città per godere della famiglia, del mare e delle vacanze. I loro ricordi sono tanti, legati ai luoghi, ai sapori, a delle tradizioni che si portano ancora dietro. Questa estate, invece, parleremo con coloro che troveremo sul lungomare o in centro, per i loro ricordi di questa città così bella, e così tanto amata. “Picchì a Cutron c’è tutto, u sulu, a mamma, u manciar, u lungomar, e i cristian ca ti vonn ben”.

“Io sono cresciuto nel centro, via XXV Aprile, ma andavo spesso alla ferriata, nel centro storico, perchè vivevano i miei cugini e giocavamo lì a pallone, a volte facevamo la sfida tra quartieri. Vorrei rivivere i ricordi più belli, quelli de Las Vegas, Zio Cecè, le telefonate con il vecchio telefono Sip bianco per vederci la sera. Andavamo in moto, si giocava a Las Vegas, qualcuno di noi faceva il simpatico con le ragazze… il mondo è cambiato, così come Crotone, però quando ritorno a Crotone in estate vado a baciare la Madonna, quell’appuntamento non manca mai. Ho l’immaginetta nel portafoglio, e solo noi nati a Crotone sappiamo cosa significa l’amore verso la Madonna di Capo Colonna. I miei figli, che sono ragazzini, nella cameretta hanno il quadro, e anche loro conoscono questa storia d’amore”, ha concluso l’ultima nostra testimonianza.

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