Crotone - Discesa Castello: un’altra occasione persa
Crotone – Dovrebbe essere la nostra passeggiata più bella. Parliamo di “discesa Castello” la strada che dal museo archeologico porta fino al porto.Una strada che ha un fascino particolare perchè porta...

Crotone – Dovrebbe essere la nostra passeggiata più bella. Parliamo di “discesa Castello” la strada che dal museo archeologico porta fino al porto.
Una strada che ha un fascino particolare perchè porta chi la percorre in un meraviglioso viaggio del tempo alla scoperta dei segreti scrigni delle bellezze della città antica.
Una strada che costeggia l’austera e imponente fortezza aragonese, quel Castello di Carlo V che è la più grande fortezza militare medievale del Sud Italia.
Una strada che accompagna il visitatore in una dimensione unica, fatta di storia, di mito e di leggenda.
Una strada che poche città possono vantare, per importanza, bellezza e fascino.
Peccato però che a Crotone si sia perso totalmente il concetto del bello, la cura per l’antichità, l’orgoglio dell’identità e, soprattutto, il senso di appartenenza ad un territorio che vanta più di tremila anni di storia.
La città dei tre millenni si è persa, smarrita nell’incuria e nell’oblio di generazioni intere che mai hanno pensato di valorizzare ciò che li distingue dagli altri: la propria origine.
La cosa che fa ancora più rabbia è “l’occasione persa”.
Strade così in altre parti d’Italia diventano veri e propri attrattori turistici, spazi da visitare, ma soprattutto da raccontare, vie da percorrere soltanto perchè prima di noi le hanno calpestate uomini e donne che hanno fatto la storia.
Ed invece ci troviamo davanti ad una strada che non ha una cosa al suo posto.
La pavimentazione è disomogenea in tutto, si procede tra avvallamenti e dossi, buche e marmi rovinati, chiazze di cemento, soprattutto intorno ai tombini e poi le “odiate” riparazioni realizzate con l’asfalto, giusto per rovinare tutta la poesia del luogo con un elemento “moderno” che stona già a pensarlo figuriamoci a vederlo. Per non parlare infine dei dissuasori che quando mancano invece di essere sostituiti vengono lasciati là con piccole tracce della loro presenza, che si trasformano in monumenti al brutto e all’incuria.
Oggi discesa Castello è tutto questo, uno spazio che doveva essere punto di rogoglio e fiore all’occhiello della città e che invece si è tramutato, negli anni, nella solita, vista e rivista, occasione persa.