Crotone, difficoltà ad accedere a visite dermatologiche - Il CNDDU: " È gravissimo"

Si legge nella nota: "E' stato dichiarato che le prestazioni non possano essere garantite nell’immediato causa precarietà /mancanza di medici, rimandando al CUP la gestione delle prenotazioni".

A cura di Redazione
25 agosto 2025 16:00
Crotone, difficoltà ad accedere a visite dermatologiche - Il CNDDU: " È gravissimo" -
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Riceviamo e pubblichiamo - Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda indignazione rispetto alla situazione che si sta verificando presso l’ASP di Crotone, dove numerose segnalazioni denunciano l’impossibilità di accedere a visite dermatologiche programmate da mesi. È gravissimo constatare che pazienti, già in lista d’attesa da marzo per essere visitati a luglio, abbiano visto le proprie prenotazioni annullate all’ultimo momento. È stato dichiarato che le prestazioni non possano essere garantite nell’immediato causa precarietà /mancanza di medici, rimandando al CUP la gestione delle prenotazioni. Un rimpallo burocratico che si traduce in un vero e proprio diniego del diritto alla cura.

Non possiamo che denunciare con forza la vergogna di un sistema sanitario che costringe cittadini a subire mesi di attesa, per poi negare loro anche la più basilare assistenza specialistica. La precarietà contrattuale dei medici non può e non deve ricadere sui pazienti, né giustificare il collasso dei servizi. Ricordiamo che il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione e che ogni ritardo, soprattutto in campo dermatologico, può comportare conseguenze gravissime, in particolare nei casi in cui sia necessario individuare precocemente patologie serie.

Questa situazione, oltre a rappresentare un intollerabile disservizio, rischia di diventare un vero e proprio fattore di aggravamento per persone che convivono con patologie cutanee che richiedono un riscontro tempestivo e puntuale. Non è accettabile che un cittadino con sospetti di melanomi o altre malattie gravi venga abbandonato per mesi nell’incertezza e costretto a rinunciare a cure preventive e salvavita. In una terra già provata da difficoltà sociali ed economiche, la negazione della salute equivale a infliggere un ulteriore colpo a chi chiede soltanto dignità e rispetto. Se lo Stato abdica al proprio compito di tutela, lascia i più fragili in balia di un’attesa che può trasformarsi in dramma. È urgente che le autorità regionali e nazionali intervengano senza indugi, perché la sanità non può essere ridotta a promessa disattesa né a privilegio per pochi, ma deve tornare ad essere un diritto effettivo e concreto per tutti.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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