Crotone - Crisi Akrea: il Cda si dimette, Bevilacqua resiste ma è isolato

Crotone – L’avevamo raccontato nei giorni scorsi il braccio di ferro tra Akrea (società in House del Comune di Crotone, quindi partecipata al 100%) e l’amministrazione comunale, ed in modo particolare...

A cura di Redazione
18 luglio 2023 11:00
Crotone - Crisi Akrea: il Cda si dimette, Bevilacqua resiste ma è isolato -
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Crotone – L’avevamo raccontato nei giorni scorsi il braccio di ferro tra Akrea (società in House del Comune di Crotone, quindi partecipata al 100%) e l’amministrazione comunale, ed in modo particolare dello scontro tra il presidente della partecipata, Antonio Bevilacqua, e il sindaco Vincenzo Voce (qui l’articolo).

Ieri il colpo di scena che ha accelerato la crisi.

Nel pomeriggio, Giuseppina Affatato e Maurizio Vulcano, due dei tre componenti del Consiglio di Amministrazione (il terzo componente è il presidente Bevilacqua) hanno rassegnato le proprie dimissioni.

In realtà, sembra che le dimissioni siano state più che altro imposte dal sindaco ai suoi due consiglieri di amministrazione più fidati.

Che l’obiettivo del sindaco sia quello di far decadere Bevilacqua è oramai chiaro anche alle pietre e se il sindaco potesse, così come ha già fatto con qualche assessore (Sorgiovanni docet), l’avrebbe già messo alla porta, ma la legge tutela il presidente di Akrea e lega le mani a Voce.

E  se il buongiorno si vede dal mattino, molto probabilmente questa bagarre arriverà anche alle carte bollate e dentro qualche aula di tribunale.

Ma qual è il vero problema tra Akrea e l’amministrazione?

Come sempre accade, alla base di ogni guerra ci sono motivazioni economiche, e qui le motivazioni ci sono e sono anche tante.

Akrea, paradossalmente, ha portato il livello differenziata al di sopra del 30%, un quota che in città non si era mai raggiunta, e lo ha fatto facendo capriole e salti mortali e soprattutto grazie al lavoro dei suoi dipendenti, perchè finanziariamente abbandonata dal Comune, tant’è che il costo del conferimento della differenziata alle piattaforme è tutto sulle spalle della partecipata.

Non si comprende, infatti, perchè il costo di conferimento in discarica lo paga il Comune e quello alle piattaforme invece Akrea?

Altra spada di Damocle che pende sul collo di Akrea è il costo di noleggio dei nuovi automezzi, anche questo interamente sulle spalle della società mentre il Comune incassa il finanziamento della Regione, a questo punto l’amministrazione Voce potrebbe tranquillamente fare un’anticipazione di cassa, caricando il costo sui fondi che arriveranno da qui a breve, ma anche questo non è stato fatto.

Il presidente di Akrea qualche settimana fa ha provato a lanciare l’allarme: “servono uomini, mezzi e risorse” ha tuonato l’ingegner Bevilacqua, ma la risposta del sindaco, ribadita ai microfoni di CrotoneOK, è stata lapidaria: “Akrea deve fare tutto con i soldi che gli diamo”.

Soldi che, giusto per fare quattro conti, servono a coprire i costi attuali di gestione dell’azienda, quindi impossibile pensare di fare anche gli investimenti.

E mentre la società Omnitech, che ha dato a noleggio i mezzi ad Akrea, pensa di riprenderseli, Bevilacqua continua a supplicare di poter inserire anche qualche lavoratore stagionale, soprattutto in questi mesi in cui l’aumento di livello di rifiuti prodotti è proporzionale all’innalzamento delle temperature. Ma nonostante questa operazione avvenga a costo zero per il Comune, il sindaco Voce si è opposto anche su questo.

C’è anche un problema di strategia differente tra il Comune e la sua partecipata: Bevilacqua pensa che per aumentare il livello di differenziata serva una poderosa campagna di educazione, sensibilizzazione e di comunicazione (nelle scuole tra i più giovani e nelle famiglie). Voce di spendere soldi su questo non ne vuole sentire parlare ed invece di fare comunicazione punta sulla “repressione” con le famose “fototrappole” inserite accanto ai bidoni della spazzatura e la sua Polizia Ambientale (ricavata da un nucleo di vigili urbani) che, anche in borghese, si apposterà per multare quei cittadini che la differenziata o non la vogliono fare o non la sanno fare (anche se in questo caso la colpa non sarebbe proprio loro). Insomma una sorta di “Gestapo della spazzatura” che farebbe piazza pulita di tutti i trasgressori.

In tutto questo, dobbiamo anche registrare una forte preoccupazione dei lavoratori di Akrea che si riconoscono molto di più nel loro presidente che non nel sindaco della città. E anche questo è un fattore di tensione non indifferente che sta provocando ulteriori disagi, anche perchè i lavoratori temono per il proprio futuro.

Insomma cresce la differenziata, cresce il volume di rifiuti prodotti, cresce anche il numero di buste di spazzatura dentro e fuori i bidoni, cresce enormemente la puzza che, oramai, invade ogni angolo della città, e mentre crescono le temperature, la tensione tra Bevilacqua e Voce si fa incandescente.

E la città resta a guardare!

G.T.

 

 

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