Crotone - Col Gak un viaggio nella Crotoniatide

Crotone – Giovedì alle ore 18,00, presso il Museo e Giardini di Pitagora, in collaborazione col consorzio “Jobel”, si terrà la seconda lezione del Corso di Archeologia e Storia del Gak. Giuseppe Celsi...

A cura di Redazione
23 gennaio 2024 11:00
Crotone - Col Gak un viaggio nella Crotoniatide -
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Crotone – Giovedì alle ore 18,00, presso il Museo e Giardini di Pitagora, in collaborazione col consorzio “Jobel”, si terrà la seconda lezione del Corso di Archeologia e Storia del Gak. Giuseppe Celsi relazionerà durante l’incontro dal titolo “Viaggio tra le Antefisse della Crotoniatide, con approfondimento sul tipo Artemis Bendis”. La relazione sarà un affascinante viaggio nella Crotoniatide attraverso il misterioso mondo delle antefisse. Questi manufatti ornamentali, spesso decorati con raffigurazioni artistiche, trovano la loro posizione sulle facciate di antichi edifici come templi o case. «Ci soffermeremo in particolare – si legge in una nota – sul tipo “Artemis Bendis”, che rappresenta la dea con il suo distintivo copricapo leonino. Si tratta di Bendis, la dea tracia assimilata ad Artemis ad Atene, la celebre dea della caccia e signora degli animali, figlia di Zeus e Leto, nonché sorella gemella di Apollo.

Questa ricerca è stata inizialmente avviata con l’obiettivo di svelare il significato e il contesto di alcuni reperti recuperati dal Gruppo Archeologico Krotoniate. Questi preziosi manufatti sono stati recuperati prima che potessero essere distrutti o dispersi e sono stati diligentemente consegnati all’Ufficio scavi di Crotone. Tuttavia, la nostra indagine ha preso una svolta affascinante quando abbiamo esteso il nostro focus per includere altre antefisse rinvenute in vari contesti della Crotoniatide. Nel processo, ci siamo posti l’obiettivo di comprendere appieno la natura di queste antiche opere d’arte.

Un aspetto cruciale della nostra ricerca è stata la domanda se i culti di Bendis, Artemis e Artemis Bendis, originari della Grecia, abbiano radici nella Crotoniatide. Esplorando la storia dalla Grecia alla Magna Grecia e alla Sicilia, abbiamo notato come tali culti subiscano trasformazioni e si adattino alle culture locali, assumendo significati e adattamenti unici. La relazione, arricchita da immagini di reperti di straordinaria bellezza artistica appartenenti a diverse epoche e territori, svelerà il ruolo delle antefisse nel rivelare un contesto culturale unificante del passato. Questi manufatti, testimonianze artistiche e rituali, offrono uno sguardo visivo sulla vita quotidiana, le credenze e le pratiche spirituali di un’epoca ormai lontana. Il direttore del Gak, Vincenzo Fabiani».

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