Crotone - Centro storico, “agonia silenziosa”: l’allarme di Fratelli d'Italia

Lorenti e Polisca: «Serve una strategia seria: non solo muri da ristrutturare, ma relazioni da ricostruire»

A cura di Redazione
09 dicembre 2025 13:34
Crotone - Centro storico, “agonia silenziosa”: l’allarme di Fratelli d'Italia  -
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Ancora una volta torna al centro del dibattito la situazione del cuore antico di Crotone. A parlare sono Anna Lorenti, presidente del Circolo FdI “P. Senatore”, e Rita Polisca, dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, che denunciano «la lenta agonia del nostro centro storico» e puntano il dito contro «un’amministrazione distratta dall’effimero, incapace di dare risposte».

«Da mesi lanciamo un allarme, chiedendo interventi e attenzione – spiegano – ma questa amministrazione continua a non ascoltare. In città sembra che sia diventato tutto permesso e questo sentimento non nasce dal caso, bensì dai vari episodi di microcriminalità e violenza che toccano la vita quotidiana dei cittadini».

Il riferimento è anche all’ultimo grave episodio segnalato dai commercianti della zona di piazza Duomo, che secondo le esponenti di FdI «deve far riflettere sulla mala gestio del Comune».

Per Lorenti e Polisca le problematiche sono ormai chiare e urgenti: «Spopolamento, insicurezza, mancanza di decoro. Il centro storico viene percepito come un luogo disagevole per la vita familiare. E tutto ciò sta provocando un progressivo svuotamento sociale, una perdità di identità e la trasformazione di un quartiere vivo in un posto abitato da persone di passaggio».

Eppure proprio il centro rappresenta ancora un patrimonio unico: «È uno dei pochi quartieri con un’anima popolare e autentica. Qui potrebbero convivere storia, artigianato, commercio, cultura e bellezza. Ma cosa sta accadendo? Vecchi negozi e botteghe vengono trasformati in miniappartamenti senza alcuna attenzione alla qualità dell’abitare. È un processo che rischia di cancellare definitivamente le radici della comunità».

La denuncia diventa proposta: «Rigenerare un posto non significa solo ristrutturare muri. Significa ricostruire relazioni, ridare dignità agli spazi, reinserire la vita sociale all’interno delle piazze e dei vicoli».

La scelta, affermano, è politica e culturale: «Crotone può decidere. Può abbandonare il suo centro storico all’isolamento e al degrado, oppure restituirlo ai suoi abitanti: un luogo fatto di persone, mestieri, tradizioni, odori e sapori intrisi di fascino millenario».

L’attacco finale è rivolto alla pianificazione urbana della giunta in carica: «È urgente una politica seria rivolta a rivitalizzare il centro, non a far proliferare i centri commerciali fuori città, come purtroppo accade oggi a causa di scelte miopi e sconsiderate».

La richiesta è chiara e diretta: «Il centro storico non può essere lasciato morire nell’indifferenza generale. È il cuore della città, e una città senza cuore perde la sua anima».

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