(VIDEO) Crotone celebra il suo protettore San Dionigi: pochi trattori in piazza e l’allarme degli agricoltori su raccolti e lingua blu
Dal corteo dei trattori alla banda musicale, fino ai dolci tipici in piazza: l’omelia del vescovo Torriani invita a speranza e alleanza
San Dionigi, Crotone festeggia il patrono tra fede, tradizione e difficoltà dell’agricoltura
CROTONE – La giornata di San Dionigi, patrono della città, è iniziata di buon mattino con la musica della banda “Città di Crotone” che ha risuonato in piazza Immacolata, svegliando la città e dando il via alle celebrazioni. Da lì, i fedeli e i cittadini hanno atteso in piazza Duomo l’arrivo dei trattori e dei lavoratori della terra, giunti in numero ridotto rispetto agli anni passati: un segno tangibile delle difficoltà che il comparto agricolo sta vivendo.
La gente si è poi ritrovata in piazza Pitagora per la festa, tra dolciumi, bancarelle e prodotti della tradizione: torroni, mostaccioli, caldarroste e specialità locali hanno attirato le persone, in un via vai nel centro di Crotone. Dal centro della piazza, i fedeli si sono poi diretti verso la chiesa dell’Immacolata per il tradizionale bacio a San Dionigi.
Alla sua prima festa patronale da vescovo, monsignor Alberto Torriani ha ricordato l’importanza di questo appuntamento: «La festa del santo patrono non raccoglie solo i credenti, ma tutta la cittadinanza che in tante espressioni si ferma e ritrova una dimensione comunitaria. Crotone oggi ha fame di lavoro, di futuro, di speranza. La Chiesa si propone come soggetto di alleanza tra istituzioni, cittadini e associazioni per far crescere questa terra». Accanto a lui c’era Monsignor Hryhoriy Komar, Vescovo Eparca per la comunità greco-cattolica ucraina in Italia, in carica dal 2025, a testimoniare l’unità delle diverse comunità cristiane presenti nel territorio.
Prima della Celebrazione eucaristica nella Chiesa dell'Immacolata, il presule ha impartito la benedizione dei mezzi agricoli, spiegando che «non è scaramanzia né un portafortuna, ma un ringraziamento al Signore per il lavoro svolto e un’invocazione perché porti frutto, come il seme che sa generare futuro».
Accanto ai fedeli, non sono mancati gli agricoltori. Tra loro Leopoldo Fazzolari, imprenditore agricolo, ha raccontato le difficoltà quotidiane: «Ogni anno siamo sempre meno. Il clima non aiuta, i raccolti si riducono, i giovani si allontanano. E la lingua blu, che pensavamo risolta con le vaccinazioni, è tornata a minacciare allevamenti di carne e latte. Nonostante tutto cerchiamo di mantenere la tradizione: oggi portiamo il grano per la benedizione, sperando che San Dionigi ci accompagni e che il futuro offra più certezze ai nostri figli».
Nella sua omelia, il presule ha lasciato ai fedeli un messaggio forte e concreto: «All’uscita portate con voi tre segni: un gesto d’acqua per dissetare qualcuno con un atto concreto; un’ora di Parola da dedicare questa settimana ad Isaia 55; e un’alleanza da ricucire, scegliendo una relazione da sanare o un passo di pace da iniziare».
Nel pomeriggio, alle 17,00, la processione della statua di San Dionigi nelle vie del centro.
