Crotone-Casertana: Longo invita alla massima concentrazione allo Scida
Crotone quarto in classifica, Casertana decima. Domani allo Scida una sfida delicata per i rossoblù

Il tecnico del Crotone, mister Emilio Longo, alla vigilia della partita, sottolinea l'importanza di concentrarsi sul proprio gioco. "Il Crotone esprime sempre più il suo valore tecnico. Allora, per quanto riguarda la prima analisi sul campionato, abbiamo detto da sempre il campionato 25-26 di Serie C del girone C rappresenta un campionato di grandissimo equilibrio e un livellamento verso l'alto di tutte le compagini, quindi non credo che ci sarà un percorso facile per nessuno. La capacità che noi dobbiamo avere è quella di provare a guardare soprattutto in casa nostra senza guardare quello che fanno gli altri. Vede un po' quello che noi stiamo facendo dall'inizio dell'anno, non solo dall’inizio del campionato, ma anche in sede di ritiro. Con la squadra abbiamo sempre lavorato a pensare cosa potessimo fare noi per cercare di essere protagonisti all'interno di questo campionato. Quindi questa è la prima considerazione. Per quanto riguarda invece la partita di domani, la Casertana secondo me è una squadra come tante di questo girone con grandissime potenzialità. Individualmente è composta da calciatori di grande caratura. Sappiamo la loro sistemazione in campo. La partita di domani è particolare perché arriva dopo due match ravvicinati, quindi il motivo dominante sarà chi avrà recuperato meglio, sia a livello emozionale sia fisico. Oggi dovrò vedere bene in fase di rifinitura chi ha recuperato e chi ha la capacità di darci qualche turnazione. Abbiamo ancora 24-30 ore per capire chi deve scendere in campo. Ci sono insidie, noi dobbiamo essere bravi a guardare in casa nostra e provare a mettere in campo l'11 migliore, perché domani ci sarà da sacrificarsi tanto e da faticare per portare a casa il risultato."
Sulla gestione dei giocatori e del turnover, Longo aggiunge: "C'è sicuramente qualcuno da monitorare per il recupero fisico. Abbiamo fatto un po' di rotazioni sia nella scelta iniziale che nei minutaggi. Alcuni giocatori hanno giocato due volte da titolare, ma siamo riusciti a ridurre il minutaggio. La bellezza di allenare questo gruppo è capire che ho grandissime titolarità all'interno della squadra. Chi è stato chiamato in causa, come a Bergamo, si è fatto trovare pronto, dimostrando che la titolarità risiede nella capacità di rispondere quando l’allenatore ti sceglie."
Sulla possibilità di schierare Piovanello, Lingeri o Stronati dall’inizio, Longo dichiara: "Ci potrebbe essere. Ritengo questi calciatori titolari. Riccardo è sceso in campo quasi tutte le partite quest'anno. È un calciatore che può spaccare le partite e darci variazioni tattiche. Enrico ha fatto una staffetta molto positiva con Maggio, e Pier Mario per Lingeri si è mostrato maturo e equilibrato nonostante la giovane età. Tutti e tre possono scendere in campo dall’inizio o a gara in corso."
Sulle insidie della Casertana e le contromosse tattiche, Longo spiega: "Ha grandissime individualità, soprattutto nel tridente d’attacco. La partita si giocherà sulla vittoria dei duelli difensivi. Dobbiamo essere bravi a non concedere profondità, soprattutto con Callon, che ha grande velocità. Dovremo giocare una partita di maturità e pazienza, saper stare sotto palla e ripartire all’occorrenza, dominando gli spazi quando abbiamo palla. Chi vincerà più duelli probabilmente farà sua la partita."
Sul senso di appartenenza e la crescita del gruppo, Longo aggiunge: "Le incomprensioni nascono quando c’è un senso di appartenenza elevato. Noi ci ricompattiamo facilmente. Il nostro percorso è virtuoso. Uso un concetto giapponese, Kintsugi: l’arte di ricucire ceramiche rotte con oro o platino. Questo è il tipo di virtù che voglio portare all’interno del nostro territorio. Difenderò i miei ragazzi sempre perché so come lavorano, la passione che ci mettono e il rispetto per la maglia. Il nostro obiettivo è la continuità nei risultati, fare più gol degli altri e praticare un calcio bello e piacevole."
Sul gruppo di testa e il vantaggio tattico del Crotone, Longo spiega: "Siamo un terzo del campionato nel gruppo di testa, a quattro punti dalla prima e due dalla seconda. Lo scorso anno alla decima giornata non sapevamo se lottare per salvarci o piazzarci al nono posto. Quest’anno abbiamo costruito un’intesa forte con i giocatori. Il vantaggio risiede nel fatto che molti calciatori sono già stati alle mie dipendenze e questo ci permette di avere coesione e incisività tecnica."
Sull’importanza del “noi” nella squadra, Longo sottolinea: "È fondamentale. L’io è contenuto nel noi. Tutti i ragazzi concorrono a qualcosa di straordinario, mettendosi a disposizione del progetto con empatia e passione. Le emozioni, l’atteggiamento e l’affetto fanno la differenza. Una squadra non è solo fatta di individui forti, ma anche di empatia e ambiente sano."
Sulla gestione della terza partita ravvicinata, Longo chiarisce: "I due risultati utili possono essere un tranello. Dobbiamo continuare a pedalare, mantenere velocità e non fermarci. La partita di domani richiederà fame, competenze tecnico-tattiche e capacità di leggere il gioco avversario."
Sulla verticalità e il gioco offensivo del Crotone, Longo afferma: "Quando hai piedi come quelli di Merelli e l’intuito di Sandri, la verticalità viene naturale. Stiamo evolvendo il progetto tecnico-tattico per sfruttare la profondità e la rapidità nelle scelte, senza cambiare il modello di gioco. Alcuni calciatori aumentano la velocità decisionale e ci permettono di attaccare meglio."
Sul ruolo di Murano nell’attacco, Longo spiega: "È una fase del processo. Jacopo potrebbe sentirsi più responsabile di quanto dovrebbe, ma è utile alla squadra anche senza segnare. Ha già segnato in Coppa Italia e sta contribuendo tanto in entrambe le fasi di gioco. Con il reparto offensivo farà grandi cose, come già sta facendo."
Sull’arte della resilienza e della leadership, Longo aggiunge: "La soluzione sta nel continuare e diventare migliori di quello che siamo, affrontando le difficoltà con antifragilità. La squadra deve essere impermeabile, focalizzata sulla professione e sull’umanità, senza lasciarsi condizionare da opinioni esterne."
Sulla libertà tattica e l’identità della squadra, Longo conclude: "Il telecomando non lo utilizzo. La disciplina della squadra è una scelta del gruppo. Siamo liberi, ma attaccati al nostro modello di gioco. L’idea è comune, diventa identità. Attacchiamo e difendiamo in modo identitario, con spazio per gioia e fantasia, alla base della nostra imprevedibilità."