Crotone, arresti domiciliari per ex dirigente scolastico e titolare di centro di formazione: indagati per concussione e corruzione

Peculato, corruzione e concussione tra i reati contestati

A cura di Redazione
12 novembre 2025 09:31
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Il 12 novembre i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Crotone hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di S.I., 69enne già dirigente scolastico di secondo grado, e di C.E., 40enne titolare di un centro di formazione per corsi scolastici e universitari. Le misure cautelari, emesse dal Tribunale di Crotone su richiesta della Procura della Repubblica guidata dal dottor Domenico Guarascio, riguardano reati tra cui tentata concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica e materiale in atti pubblici, truffa, peculato, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio.

Le indagini hanno evidenziato a carico dell’ex dirigente scolastico S.I. diverse condotte illecite, tra cui il tentativo di costringere un’impresa edile a rinunciare a crediti maturati per lavori eseguiti presso l’abitazione del figlio, minacciando di non assegnarle futuri appalti. L’uomo avrebbe anche indotto un imprenditore del settore mobiliare a prestare lavori gratuiti sotto forma di remunerazione di una commessa. Tra le contestazioni figurano falsità ideologica e materiale relative alla selezione di un bando per educatori, appropriazione indebita di somme di denaro destinate a viaggi di istruzione di familiari, truffa per permettere a un congiunto di percepire indebitamente un profitto, nonché la falsità in atti pubblici finalizzata a favorire candidati esclusi da graduatorie di progetti pubblici. S.I. è inoltre accusato di aver sottratto beni di proprietà dell’istituto scolastico e di aver formato atti falsi per consentire l’ammissione di un candidato agli esami di maturità. Infine, gli investigatori contestano la concussione nei confronti di commissari d’esame e corruzione legata alla rivelazione delle risposte ai candidati di un concorso scolastico.

C.E., titolare del centro di formazione, è accusato di corruzione in concorso con altre persone per aver ricevuto somme di denaro dai candidati al concorso “T.F.A. Sostegno” e di frode processuale per aver cercato di cancellare chat sul proprio telefono dopo un sequestro, tramite l’attivazione di una nuova scheda SIM.

L’attività investigativa, ancora in fase preliminare, rientra in un più ampio piano di controllo del rispetto della legalità nella pubblica amministrazione promosso dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Crotone, sotto la supervisione della Procura della Repubblica. Gli indagati, in virtù del principio di presunzione di innocenza, potranno difendersi e dimostrare la loro estraneità ai fatti in sede giudiziaria.

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