Crotone - Anche Cerrelli interviene sul corso di "Cavatelli: «Il vero bersaglio ma l’uomo e la famiglia»

Continua la polemica sull'iniziativa della Commissione Pari Opportunità del Comune. Interviene anche il presidente di Popolo e Identità

A cura di Redazione
05 settembre 2025 12:15
Crotone - Anche Cerrelli interviene sul corso di "Cavatelli: «Il vero bersaglio ma l’uomo e la famiglia» -
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Crotone - È scoppiata la polemica attorno a un’iniziativa della Commissione Pari Opportunità del Comune di Crotone: un corso di cucina tradizionale rivolto alle donne, pensato – come spiegato dagli organizzatori – per "valorizzare le competenze femminili" e tramandare il patrimonio culturale e gastronomico locale ma ma non apprezzato da tutti per il modo in cui è stato concepito e comunicato. Inoltre, il fatto che il corso sia per le donne ha sollevato ulteriori critiche

Non si è fatta attendere la replica di chi invece difende il progetto. Tra questi, Giancarlo Cerrelli, presidente dell’associazione "Popolo e Identità" che in una nota scrive: «Dietro a queste reazioni, più che la difesa di un presunto principio di parità, si intravede un pregiudizio ideologico: l’odio verso la complementarietà tra uomo e donna, verso la famiglia come luogo di relazioni naturali e di reciproca dedizione. È, invero,un disegno culturale che, sotto la bandiera dell’uguaglianza, persegue in realtà la cancellazione delle differenze e dei legami.

Non si vuole ammettere che cucinare, accudire, trasmettere saperi tradizionali non è un atto di sottomissione, ma una dimensione umana che può essere esercitata liberamente e con dignità. Chi grida allo scandalo lo fa perché vede nella tradizione non un patrimonio da custodire, ma una catena da spezzare. E il bersaglio ultimo non è il corso di cucina, ma la donna che ama la sua famiglia, l’uomo che la sostiene, la comunità che vive dei suoi legami.

Siamo davanti a una deriva culturale che confonde emancipazione con disincanto, libertà con rifiuto delle radici, parità con uniformità. L’ossessione di demolire i ruoli naturali non emancipa, ma isola. Non libera, ma divide. Non costruisce, ma distrugge.

Per questo, la vera discriminazione non è un corso di cucina per sole donne, ma il tentativo di squalificare ogni iniziativa che richiami la famiglia, la tradizione e la differenza sessuale come valori positivi. La vera “gabbia” non è quella dei fornelli, ma quella di un’ideologia che trasforma l’uomo in nemico, la maternità in ostacolo, la casa in prigione.

La dignità della donna non ha bisogno di abbattere l’uomo o di negare la famiglia per affermarsi. Anzi, è proprio nella reciprocità e nella valorizzazione delle differenze che essa trova la sua forza più autentica. Chi combatte contro questo, in realtà, non difende la donna: cerca di cancellarla, insieme alla famiglia e all’uomo, dalla storia e dal futuro».

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