Crotone, Akrea nell’occhio del ciclone nonostante i buoni risultati
Non si può stare tranquilli ad Akrea, nemmeno quando si supera il 30% di raccolta differenziata e il servizio comincia a funzionare, o meglio funziona meglio di prima. Nei giorni scorsi, dopo una lung...

Non si può stare tranquilli ad Akrea, nemmeno quando si supera il 30% di raccolta differenziata e il servizio comincia a funzionare, o meglio funziona meglio di prima. Nei giorni scorsi, dopo una lunga assemblea, i lavoratori di Akrea, con l’ausilio dei sindacati, hanno deciso, all’unanimità, di “scioperare” la domenica.
In realtà più che uno sciopero si tratta semplicemente di un’astensione dal lavoro, così come previsto dal loro contratto. Immediata la replica del sindaco che di certo non getta acqua sul fuoco: «Con riferimento all’impropria ed estemporanea decisione assunta dalla R. S. A. di Akrea di sospendere il servizio di raccolta nella giornata della domenica, nel prendere atto dell’assenza di alcuna formale comunicazione al riguardo da parte di Akrea, ho dato immediatamente mandato a tutti gli uffici competenti di verificare ogni profilo di illegittimità connesso all’iniziativa arbitrariamente intrapresa e di emettere immediatamente ogni conseguente provvedimento rispetto ad ogni responsabilità che dovesse ingenerarsi».
Comincia il braccio di ferro. I lavoratori di Akrea si sentono sotto attacco da parte del sindaco, anche perchè loro sostengono che i motivi che li hanno portati a questa scelta ci sono e che, soprattutto, il sindaco li conosce bene. I lavoratori sono preoccupati per il loro futuro lavorativo, avvertono situazioni strane nel rapporto tra Amministrazione e Akrea, o detta meglio, in termini sindacali, tra società e proprietà. La diatriba era nell’aria da tempo. Il presidente di Akrea qualche settimana fa ha provato a lanciare l’allarme: “servono uomini, mezzi e risorse” ha tuonato l’ingegner Bevilacqua, ma la risposta del sindaco, ribadita ai microfoni di CrotoneOK, è stata lapidaria: “Akrea deve fare tutto con i soldi che gli diamo”. Soldi che, giusto per fare quattro conti, servono a coprire i costi attuali dell’azienda, quindi impossibile pensare di fare anche gli investimenti.
E anche su questi conti, Akrea fa notare che è l’azienda a pagare il conferimento della differenziata alea piattaforme di smaltimeno, cosa che invece toccherebbe al Comune. Per aumentare il livello di differenziata serve anche il giusto comportamento da parte dei cittadini, che vanno educati. Akrea chiede una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione sul tema, ma il sindaco da questo orecchio appare sordo, concentrato più sulle attività sanzionatorie che sulla comunicazione. Con l’arrivo dell’estate, poi, le esigenze sono aumentate, così come le tonnellate di rifiuti prodotte dai cittadini, ma nonostante questo Akrea non ha avuto il via libera per assumere una decina di dipendenti stagionali che, in questa fase, avrebbero fatto veramente comodo.
Ma il punto vero di rottura riguarda i mezzi nuovi, presi a noleggio dalla Omnitech, finanziati tramite bando regionale, la cui seconda rata verrà erogata quando la città sarà al 38% di differenziata (e secono i dati ci siamo quasi). Parliamo di circa novecentomila euro che l’azienda di noleggio pretende, tant’è da essere pronta a presentare decreto ingiuntivo al Comune. Secondo il sindaco è Akrea che deve anticipare i soldi del noleggio in attesa di raggiungere quel fatidico 38% che sblocca il rateo del finanziamento, ma Akrea non ha questa capacità finanziaria, ed in più qualcuno sottolinea che sia il Comune a dover anticipare visto che è proprio l’ente che “incassa” i soldi del bando regionale. Fatto sta che nessuno paga e l’Omnitech ha quasi esaurito la pazienza.
E senza i mezzi nuovi le percentuali di differenziata crollerebbero notevolmente. Il tutto è già strano di per sè, ma diventa quasi incomprensibile se si ricorda che il Comune è proprietario di Akrea.