Crisi Idrica - Molinaro: "A2A paghi i danni agli Agricoltori del Crotonese"
Crotone – Ancora critica la situazione dell’acqua nel crotonese che rischia di mettere in crisi tutto il settore agricolo con danni incalcolabili per l’economia di tutta la provincia pitagorica.Sulla...

Crotone – Ancora critica la situazione dell’acqua nel crotonese che rischia di mettere in crisi tutto il settore agricolo con danni incalcolabili per l’economia di tutta la provincia pitagorica.
Sulla vicenda è intervenuto l’esponente della Lega, ed ex consigliere regionale, Pietro Molinaro. ecco il suo comunicato

Un stress test altamente utile per gestire il presente e il futuro sia dell’uso potabile dell’acqua che per l’irrigazione.
Non ci possono essere dubbi sulle responsabilità della società che gestisce i laghi silani e dei Dipartimenti Regionali interessati che si rifiutano di ascoltare il Consorzio di Bonifica, che da anni lotta sbattendo contro un muro di gomma, per evitare quello che oggi è diventato un enorme danno economico-sociale.
Quello che è accaduto non è irrilevante!
Un episodio grave che deve portare a far dire con chiarezza alla Regione Calabria che è giunto il tempo di dire basta all’impoverimento dei Calabresi per arricchire gli speculatori.
Censire i danni degli Agricoltori non può avvenire senza accertare in parallelo le responsabilità dei Dirigenti Regionali che hanno sottovalutato i rischi ed omesso i controlli sulla concessione all’utilizzo dell’acqua dei Laghi Silani, che il Consorzio di Bonifica e Irrigazione di Crotone ha sempre puntualmente evidenziato.
Un episodio con l’aggravante che i Dipartimenti Regionali considerano A2A un benefattore a cui chiedere “per piacere” un rilascio di acqua pagando il mancato ricavo calcolato dalla stessa A2A.
Per chi non lo sapesse ricordo che tale modalità è avvenuta anche per il passato!
Cambiare la Calabria significa un taglio netto con queste commistioni recuperando con fierezza l’orgoglio e la consapevolezza dei propri asset produttivi. Questo significa mettere al centro i Calabresi e lo sviluppo vero del Territorio”.