Crisi di organico, carceri al collasso e devianze giovanili: l’allarme del SIULP a Crotone
In Questura confronto tra SIULP nazionale e provinciale su sicurezza, carenze di organico e nuove emergenze sociali
La crisi di organico nella Polizia di Stato, l’aumento della percezione di insicurezza tra i cittadini, il sovraffollamento carcerario e il crescente fenomeno delle devianze giovanili sono stati al centro dell’incontro che si è tenuto in Questura a Crotone, alla presenza del segretario generale nazionale del SIULP, Felice Romano, e del segretario provinciale Claudio Giammarino. Un confronto approfondito che ha messo in luce le criticità del sistema sicurezza e il lavoro svolto quotidianamente dagli agenti sul territorio.
Romano ha aperto il suo intervento affrontando il tema del deficit di personale. “La Polizia di Stato purtroppo oggi vanta un deficit d'organico, dopo il taglio della legge Madia, di circa 11.000 unità, alle quali si aggiungono le altre 11.000 tagliate dalla stessa legge. In totale 22.000 poliziotti in meno rispetto al 2015.” Un dato che stride con l’andamento dei reati: “Nonostante questo, i dati dicono che i reati diminuiscono, però aumenta la percezione di insicurezza da parte dei cittadini.”
Il problema, come ha spiegato Romano, non è solo quantitativo. “È soprattutto qualitativo. Noi perderemo circa 40.000 poliziotti degli attuali 95.000, e il 90% rappresenta il cuore della Polizia Giudiziaria, il motore del contrasto al crimine.” Eppure il lavoro sul territorio dà frutti: “Dobbiamo dire che qui a Crotone la Polizia sta facendo un bel lavoro, con scoperte di reati, arresti e situazioni risolte.”
Da oltre quarant’anni il SIULP richiama l’attenzione sulla necessità di far viaggiare insieme sicurezza, giustizia, carcere e scuola. “Abbiamo parlato del treno della legalità, con quattro vagoni che devono procedere alla stessa velocità. Se non lo fanno, il convoglio deraglia, e questo è ciò che sta accadendo.” Romano ha sottolineato il caso delle carceri: “Oggi abbiamo circa 12.000 detenuti in più della capienza. Significa che il sistema sicurezza funziona, ma c’è un problema serio nella giustizia e nella funzione rieducativa del carcere.”
Il sindacato ha avanzato proposte concrete al governo, come la definizione di una lista dei reati che creano maggiore allarme sociale. “Se uno scippa una vecchietta della pensione, anche se la pena è minima, deve andare in carcere. È un reato più grave per la vita delle persone rispetto a chi truffa una società milionaria.”
Romano ha poi ribadito il ruolo degli operatori come rappresentanti dello Stato. “Chi aggredisce un medico, un professore, un autista del pullman sta aggredendo lo Stato. In uno Stato democratico questo va punito con pene esemplari, perché minare questi servizi essenziali significa minare la democrazia.”
Altro tema cruciale è stato quello del crescente consumo di droga e dell’emergere delle bande giovanili. “In Emilia Romagna abbiamo scoperto una gang diretta da una ragazzina di 15 anni. Non si può risolvere tutto con la repressione. Serve recuperare valori e educare i giovani al rispetto.”
Fondamentale, secondo Romano, è il lavoro nelle scuole. “La riforma del 1981 ha smilitarizzato la funzione di polizia. Significa che dobbiamo stare tra la gente, con la gente, e collaborare per costruire una rete che tuteli democrazia e futuro.”
A seguire è intervenuto il segretario provinciale Claudio Giammarino, che ha espresso l’importanza dell’incontro dopo un’interruzione di quasi due anni. “Era necessario che il segretario nazionale fosse qui per rappresentare le iniziative del sindacato e ascoltare le particolari esigenze del territorio, che è complesso e ricco di problematiche, ma anche sostenuto da un’azione forte della Polizia di Stato su tutta la provincia.”
Giammarino ha sottolineato l’impegno del SIULP non solo sul fronte della sicurezza, ma anche nella prevenzione e nella sensibilizzazione. “Questa organizzazione sindacale si è sempre spesa nelle scuole, nelle piazze, nelle palestre. Lavoriamo contro la violenza di genere e per trasmettere ai giovani la corretta visione dei diritti e dei doveri.”
La violenza contro le donne, ha ricordato, è un reato in crescita. “In questi giorni è stato introdotto l’articolo 577 bis del codice penale che punisce i crimini contro le donne. È un passo avanti importante, ma bisogna continuare a fare di più per essere accanto alle vittime e garantire la tutela.”
Il segretario provinciale ha concluso ribadendo il ruolo centrale delle forze dell’ordine: “Il rispetto per la Polizia nasce dal comportamento di ogni singolo cittadino. C’è sempre da migliorare, ma oggi la determinazione delle forze di Polizia è un baluardo fondamentale per la legalità.”