Cosenza, successo al Rendano per l'apertura di stagione: lascia il segno “Bolero Loop Escape”
È stata inaugurata la stagione 2025 del Teatro “Alfonso Rendano” di Cosenza

Cosenza - È stata inaugurata la stagione 2025 del Teatro “Alfonso Rendano” di Cosenza, con la nuova direzione artistica di Chiara Giordano che, da esperta e competente con lunga esperienza sul campo, ha da subito attivato un nuovo progetto triennale di sviluppo del teatro all'insegna di una strategia artistico culturale ampia e articolata, multidisciplinare pur mantenendo centrale l'impegno per la lirica che rappresenta una precipua vocazione del Teatro, coniugando tradizione e innovazione, qualità alta con artisti di consolidato prestigio e nuove generazioni, repertori blasonati e creatività contemporanea.
Ad aprire la stagione 2025, il BOLERO/ Loop Escape, firmato dai coreografi Salvatore De Simone e Filippo Stabile, entrambi calabresi con una formazione ed esperienza di valore internazionale. In particolare, il primo ricopre attualmente il ruolo di danzatore e coreografo junior nella prestigiosissima Wayne Mcgregor Company alla Royal Opera House di Londra che rappresenta il gotha della danza mondiale, mentre il secondo è più proiettato a portare la sua alta formazione e e il suo talento creativo per sviluppare la coreutica professionale anche in Calabria e trasferirla in ambito internazionale. BOLERO Loop Escape - nuova creazione 2025 prodotta da Ramificazioni Festival, diretto dallo stesso Filippo Stabile e unica realtà festivaliera dedicata alla Danza in Calabria, nonché riconosciuta dal Ministero della Cultura - è una trasmigrazione dalla composizione originale di Maurice Ravel, scritta nel 1928 come musica da balletto e inscenata per la prima volta all'Opera di Parigi nello stesso anno, in una versione che innova profondamente il linguaggio scenico.
I coreografi, altresì ideatori del concept e della regia, hanno puntato sulla grande capacità espressiva dei danzatori in scena che fanno somigliare l’opera ad un vero e proprio affresco, dai tratti quasi cinematografici, adagiato su una tavolozza sulla quale si riflettono luci e colori, molto indovinati, che nella prima parte abbagliano lo spettatore fino a proiettarlo in una dimensione quasi estatica, per poi entrare, nella seconda parte, in una profondità drammatica che indaga sul tempo, sul movimento collettivo e la fisicità individuale, sulla fluidità della identità di genere, e soprattutto, in perfetta sintonia con il macrotema scelto dal direttore artistico Chiara Giordano per la programmazione triennale del Rendano, ovvero il rapporto tra il femminile e maschile nelle varie accezioni e angolazioni di lettura.
Nell’anno del 150° anniversario della nascita di Ravel, nella prima parte si è onorata la partitura originale, per poi proporre nella seconda, una rielaborazione dei temi e ritmi raveliani da parte del compositore, tra i più importanti della scena contemporanea, Vincenzo Palermo, con incursioni, mai sopra le righe, della musica elettronica. Sul palcoscenico un collettivo internazionale di danzatori scelti con una open call appositamente studiata per questa produzione, molto apprezzata, in una serata complessivamente di grande suggestione, con un pubblico attento che ha accolto con entusiasmo una proposta dai contenuti non semplici, soprattutto quando si tratta di danza contemporanea. In definitiva un grande successo perché De Simone e Stabile, forti anche della performance aerea iniziale curata dalla Compagnia Colonna, hanno trasformato la musica in pura energia visiva, alternando momenti di forte impatto fisico a passaggi di lirismo e sospensione e strutturando momenti di grande potenza scenica.
A questo bel risultato il pubblico era stato in qualche modo catechizzato dalla introduzione del direttore artistico Chiara Giordano che, nel salutare il Sindaco di Cosenza, Franz Caruso, presente tra i velluti del Rendano per l'apertura di stagione, ha parlato del nuovo corso intrapreso dal Teatro Rendano proiettato a cogliere quel sempre nuovo stupore che si impossessa dello spettatore quando si spalancano gli occhi e si viene indotti alla commozione dall'incanto e dall'insolita energia che si sprigiona di fronte a qualsiasi forma d'arte, sia essa il teatro, la danza, il suono, la parola. Nelle parole di Chiara Giordano c'è un riferimento costante al fatto che il Rendano si possa candidare a ridiventare, come è già stato, una casa della meraviglia in grado di aprire le sue porte alla bellezza e all'armonia, anche nei tempi difficili che si stanno vivendo e che evocano, purtroppo disarmonie dilaganti e nuove barbarie. Per Chiara Giordano il Rendano “dovrà essere attraversato e percorso da una nuova strategia artistica e culturale, con diverse programmazioni, in una logica protesa verso una nuova narrazione e una nuova visione affinché torni ad essere competitivo nello scenario nazionale ed internazionale”.
Da subito è stato impresso un nuovo stile con una cura dei dettagli che non é sfuggita al pubblico che ha anche apprezzato questo intervento iniziale non solo come benvenuto ma anche di introduzione, di viatico - come ha detto la stessa Giordano - al programma e allo spirito con cui vivere il teatro. Con Bolero Loop Escape, il Teatro Rendano ha inaugurato la sua nuova stagione, di cui è in corso la campagna abbonamenti con tanti vantaggi, all’insegna della qualità, della ricerca, della contemporaneità, delle tante attività speciali, anche per portare il Rendano ad esser un vero polo culturale, attrattivo ed espanso, fuori e dentro i muri dello stesso teatro.