Cosenza - Diego De Silva incanta il pubblico del Premio Sila '49

Cosenza - Ieri sera, la libreria Ubik di via XXIV Maggio a Cosenza ha ospitato Diego De Silva per la presentazione...

A cura di Redazione
29 marzo 2025 20:00
Cosenza - Diego De Silva incanta il pubblico del Premio Sila '49 -
Condividi

Cosenza – Ieri sera, la libreria Ubik di via XXIV Maggio a Cosenza ha ospitato Diego De Silva per la presentazione del suo ultimo romanzo, “I titoli di coda di una vita insieme” (Einaudi). L’evento, secondo appuntamento della rassegna dedicata ai dieci finalisti della tredicesima edizione del Premio Sila, ha registrato una notevole partecipazione di pubblico. Insieme con Gemma Cestari, a dialogare con l’autore è stata la giornalista Concetta Guido, in un’atmosfera di profonda condivisione letteraria ed emotiva.

L’aria che si respirava ieri alla Ubik di Cosenza era quella che solo una libreria sa regalare: un luogo dove storie e pensieri trovano casa, pronti a essere scoperti, condivisi, vissuti. Tra gli scaffali perfettamente ordinati e carichi di promesse letterarie, il numerosissimo pubblico si è lasciato trasportare nella magia della presentazione di “I titoli di coda di una vita insieme”, il nuovo libro di Diego De Silva. Un incontro che ha visto dialogare lo stesso De Silva con la giornalista Concetta Guido e la direttrice del Sila, Gemma Cestari, e che ha saputo regalare emozioni profonde, grazie all’intenso coinvolgimento dei partecipanti. Una bella conferma, ancora una volta, della vitalità del Premio Sila, giunto alla sua tredicesima edizione.

Un dialogo tra letteratura ed emozione
L’incontro si è aperto con il contributo di Gemma Cestari, direttrice del Premio, che ha offerto una lettura appassionata dell’opera di De Silva, citando un celebre passaggio di “Il giovane Holden” di J.D. Salinger: «Vorrei iniziare con una cosa che gli devo. “Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando hai finito di leggere tutto quel che segue, vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira”. Avete riconosciuto tutti la celeberrima frase di Holden Caulfield, ed è esattamente quello che ho pensato nel mio primo impatto meraviglioso con il primo libro di Malinconico – ha esclamato Cestari –. Ho proprio pensato: ma questo perché mi sta dicendo delle cose che riguardano la mia vita? E io non sono un avvocato, però aveva quella stessa ricerca di assoluto, quello stesso tratto di innocenza, di ricerca di purezza, da farmi pensare immediatamente di aver trovato un fratello maggiore napoletano e per di più avvocato del Giovane Holden».
La giornalista Concetta Guido ha poi preso la parola, entrando subito nel cuore del libro: «Fosco e Alice sono i protagonisti, marito e moglie. Lui è uno scrittore e lei un medico oncologo. Sono i titoli di coda di una vita insieme, del loro amore, di un grande amore. Stanno diventando due isole, come posso dire, dello stesso arcipelago. Ma c’è una frase ricorrente di Fosco che mi colpisce tra i tanti suoi pensieri detti ad alta voce al lettore. Lui dice che di fronte alla fine di un amore, la differenza tra la ragione e il torto non ha più senso. E questo penso che sia il cuore vero. Ma poi dice anche un’altra cosa: lui avrebbe passato la sua vita con Alice anche da infelice…».

De Silva, visibilmente emozionato dalla calorosa accoglienza, ha risposto: «Sono felice di partecipare a questo Premio. Tra l’altro vedo che c’è una concorrenza di altissima qualità di colleghi, uno più bravo dell’altro, quindi sono anche un po’ spaventato. Però incrociamo le dita. Cosa vi posso dire del libro? Intanto sono partito volutamente dalla fine. Ho voluto omettere tutto ciò che riguarda l’accaduto che ha portato Fosco e Alice alla decisione di divorziare, perché se avessi fatto questo avrei fatto del pettegolezzo sul matrimonio, cosa che non mi interessa. L’attacco del libro, l’incipit è: “Alice e io ci vogliamo bene, per questo ci stiamo lasciando”. Che è un paradosso, ma è paradossalmente vero».

Segui CalabriaOk