Codice Rosso a Crotone, arrestato 36enne per atti persecutori
La vittima minacciata anche mentre denunciava in caserma: l’uomo fermato in “flagranza differita” e sottoposto al braccialetto elettronico

CROTONE – Una giovane donna ha trovato il coraggio di denunciare le continue vessazioni e minacce del suo ex fidanzato, ma proprio mentre stava formalizzando la denuncia presso la Stazione dei Carabinieri ha ricevuto nuovi messaggi intimidatori. È stato questo episodio, di una gravità estrema, a far scattare l’arresto per un 36enne crotonese, accusato di atti persecutori.
Secondo quanto riferito dalla vittima, i comportamenti persecutori erano iniziati circa otto mesi fa, a partire da inizio anno. Litigi violenti, denigrazioni, appostamenti e minacce gravi avevano reso impossibile la quotidianità della giovane, che ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine.
La Procura della Repubblica di Crotone, diretta dal procuratore Domenico Guarascio, ha disposto l’avvio immediato della procedura prevista dal “Codice Rosso”, che garantisce priorità assoluta nei casi di violenza di genere e stalking.
Mentre i militari raccoglievano la denuncia, sul telefono della ragazza continuavano ad arrivare messaggi minatori da parte dell’uomo. Un comportamento che ha confermato la pericolosità della situazione e consentito ai Carabinieri di intervenire tempestivamente.
Grazie alla documentazione acquisita e alle prove raccolte, i Carabinieri della Stazione di Crotone hanno arrestato il 36enne in “flagranza differita”, misura che permette di procedere quando le condotte persecutorie vengono documentate attraverso messaggi, video o altri strumenti informatici.
Nei confronti dell’uomo è stata disposta anche l’applicazione del braccialetto elettronico, per monitorarne costantemente i movimenti.
I casi riconducibili al “codice rosso” continuano a rappresentare una drammatica emergenza sociale. Le forze dell’ordine ribadiscono il proprio impegno costante nel contrastare ogni forma di violenza, familiare e non solo, e nell’intervenire con rapidità per proteggere le vittime.