Cleto alza la voce: "Basta guerra, viva la pace"
Da un piccolo borgo calabrese, tra vicoli di pietra e panorami che guardano il mare e la Sila, si alza un grido che non vuole restare inascoltato: “Stop al genocidio di Gaza, basta morti innocenti”

Da un piccolo borgo calabrese, tra vicoli di pietra e panorami che guardano il mare e la Sila, si alza un grido che non vuole restare inascoltato: “Stop al genocidio di Gaza, basta morti innocenti”.
Cleto, comunità abituata al silenzio delle sue strade e alla forza delle sue radici, oggi sceglie di parlare chiaro, senza mezzi termini. Perché, anche se le bombe cadono a migliaia di chilometri di distanza, le immagini che arrivano nelle nostre case raccontano troppo dolore per rimanere indifferenti: madri disperate, padri strappati via, bambini uccisi senza colpa.
“Non possiamo far finta di nulla – è il messaggio che arriva dal borgo –. La pace va rivendicata, ovunque e da chiunque, con forza. Non basta indignarsi: serve gridare, insieme, che la guerra non è mai la risposta”.
Il paese simbolo della comunità calabrese diventa così megafono di un appello universale: da Cleto al mondo, dal cuore di chi vuole vivere sereno alle terre martoriate dai conflitti, la voce è una sola:
Stop alla guerra.
Basta morti innocenti.
Viva la pace, sempre.
Un monito semplice, diretto, che non ha bisogno di grandi palchi né di riflettori: è la voce della gente comune che sceglie di non rimanere in silenzio.
Cleto dice basta. E lo fa a nome di tutti coloro che credono ancora che la pace non sia un’utopia, ma un diritto.