Catanzaro - Iemma, impegno collettivo contro la violenza sulle donne

«In occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne non basta indignarsi: dobbiamo costruire percorsi di prevenzione, ascolto e protezione»

A cura di Redazione
25 novembre 2025 11:30
Catanzaro - Iemma, impegno collettivo contro la violenza sulle donne - U.S. Comune di Catanzaro
U.S. Comune di Catanzaro
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Catanzaro - “Il 25 novembre non può e non deve essere vissuta come una semplice giornata commemorativa, ma è un momento di responsabilità collettiva in cui occorre riaffermare il nostro dovere civile, sociale e politico di proteggere le donne e di promuovere una cultura del rispetto" a scrivelo è la Vicesindaca di Catanzaro Giusy Iemma. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è necessario ribadire che non basta indignarsi: dobbiamo costruire insieme percorsi di prevenzione, ascolto e protezione. Il cambiamento culturale comincia da qui, perché la violenza contro le donne non è un problema privato o legato alle sole vittime, ma una piaga che si nasconde tra i buchi neri della nostra società. In tal senso, le politiche di contrasto alla violenza di genere hanno registrato un’importante evoluzione con l’approvazione, avvenuta alla Camera, di una legge storica che introduce nel codice penale la nozione di “consenso libero e attuale”, con un voto unanime. Una battaglia giuridica, etica e sociale che è stata frutto di un emendamento bipartisan e che consentito al nostro Paese di fare un passo avanti decisivo verso una rivoluzione culturale nel segno dei principi fondamentali. Allo stesso tempo, non basta solo ridefinire gli impianti normativi, serve un impegno collettivo su più fronti che investa i campi dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, della formazione degli operatori, del sostegno alle vittime. In questa giornata simbolica, in cui si svolgono tante iniziative e dibattiti nelle comunità, è importante ribadire la consapevolezza che istituzioni, associazioni, centri antiviolenza, forze dell’ordine e comunità educanti debbano stare assieme, in una rete di solidarietà, affinché gli interventi concreti, che sono diversi e significativi anche sul nostro territorio, possano produrre ancora più frutti per la crescita civile”.

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