Catanzaro, firmato il Protocollo d’intesa tra la Questura e l’Associazione “Attivamente Coinvolte” contro la violenza di genere

Il questore Linares e la presidente Figliuzzi uniscono le forze per rafforzare la rete di prevenzione e assistenza: “Un protocollo deve essere uno strumento operativo, non una semplice dichiarazione d’intenti”

A cura di Redazione
13 novembre 2025 13:00
Catanzaro, firmato il Protocollo d’intesa tra la Questura e l’Associazione “Attivamente Coinvolte” contro la violenza di genere -
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Un nuovo passo avanti nella lotta contro la violenza di genere. Nella sede della Questura di Catanzaro è stato firmato il Protocollo d’intesa tra la Polizia di Stato e l’Associazione “Attivamente Coinvolte”, realtà attiva da anni nel sostegno e nella tutela delle donne vittime di violenza.

L’accordo, che si inserisce in un percorso di collaborazione già avviato con altri centri antiviolenza della provincia, segue i protocolli siglati nel 2024 e nel 2025 con il Centro Calabrese di Solidarietà e la Fondazione Città Solidale ETS, nell’ambito della campagna permanente della Polizia di Stato “Questo non è amore.

Questo protocollo nasce da una grande sinergia con il questore Linares, una persona preparata, concreta, che crede profondamente in ciò che fa – ha dichiarato la presidente Angela Figliuzzi. – Abbiamo voluto portare avanti con convinzione questo percorso, perché crediamo nella necessità di unire le forze e far emergere il ruolo del nostro centro in rete con le istituzioni, le procure, i comuni, le altre questure e l’Arma dei Carabinieri. Un protocollo deve essere uno strumento operativo, non una semplice dichiarazione d’intenti”.

La presidente ha inoltre sottolineato l’importanza della formazione continua e della diffusione delle buone pratiche, annunciando nuovi percorsi di collaborazione con le strutture sanitarie e gli operatori di pronto soccorso.
“Stiamo lavorando per costruire antenne territoriali che possano intercettare i segnali di disagio e offrire supporto immediato – ha aggiunto Figliuzzi. – Ogni storia è diversa e va seguita con sensibilità e strategia, rispettando i tempi e la libertà di autodeterminazione delle donne. La nostra rete cresce grazie anche ai giovani professionisti e ai progetti europei che ci aiutano a diffondere la consapevolezza tra i ragazzi e nelle scuole”.

Il questore Giuseppe Linares ha rimarcato la dimensione culturale e sociale della sfida contro la violenza di genere: “Il tema della violenza sulle donne non può essere trattato solo come un fatto di polizia giudiziaria. Si tratta di un fenomeno complesso, che richiede una risposta multidisciplinare. Dobbiamo anticipare la soglia di tutela, intervenire al primo segnale, prima che la violenza esploda in tragedia”.

Linares ha infine richiamato il valore della formazione e della sensibilizzazione a tutti i livelli, dalle scuole all’università, sottolineando come la collaborazione con i centri antiviolenza sia ormai una componente imprescindibile del lavoro della Questura.
“Le leggi nate dal sacrificio delle vittime – ha concluso – ci impongono di non arrivare troppo tardi. Questo protocollo ci permette di condividere strumenti, esperienze e competenze per rendere più efficace la prevenzione e il supporto alle donne”.

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