Catanzaro, due episodi di violenza giovanile in pochi giorni

“La violenza non nasce all’improvviso”: il Coordinamento Docenti dei Diritti Umani richiama la scuola al ruolo educativo contro l’indifferenza

A cura di Redazione
11 novembre 2025 12:00
Catanzaro, due episodi di violenza giovanile in pochi giorni -
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Catanzaro - Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani esprime profonda preoccupazione per i due gravi episodi di violenza giovanile che, nel giro di meno di una settimana, hanno scosso la città di Catanzaro. «Nel primo caso - prof. Romano Pesavento presidente CNDDU - un banale sguardo giudicato “di troppo” rivolto a una ragazza è bastato a innescare un’aggressione fisica; nel secondo, avvenuto all’interno di un locale, la richiesta del personale di non fumare ha scatenato una reazione violenta da parte di alcuni avventori. Solo il pronto intervento della Squadra Volante della Questura ha evitato conseguenze più gravi, permettendo di identificare rapidamente i responsabili. Questi episodi, apparentemente marginali ma profondamente rivelatori, evidenziano una crescente incapacità di gestire conflitti minimi attraverso il dialogo e il rispetto reciproco. La violenza che esplode per futili motivi è il segnale tangibile di un disagio sociale e relazionale che interroga non solo le istituzioni di sicurezza, ma anche e soprattutto la scuola e la famiglia. Il Coordinamento sottolinea come la repressione, pur necessaria, non basti: serve un impegno educativo continuo per formare giovani capaci di empatia, autocontrollo e senso civico. È urgente rafforzare, in tutte le scuole, percorsi di educazione ai Diritti Umani, alla gestione non violenta dei conflitti e alla consapevolezza delle proprie responsabilità all’interno della comunità. Tali episodi non sono fatti isolati, ma parte di una tendenza che attraversa l’intero Paese: una crescente banalizzazione della violenza, alimentata da modelli culturali distorti e da una comunicazione sociale che spesso premia la provocazione anziché la riflessione. La scuola, invece, deve rimanere presidio di pensiero critico, di rispetto e di educazione all’altro. Il Coordinamento invita le istituzioni scolastiche del territorio a promuovere momenti di confronto, laboratori e attività formative finalizzate alla prevenzione dei comportamenti aggressivi e alla valorizzazione delle differenze. Ogni atto educativo è una barriera contro la cultura dell’indifferenza. È importante ricordare che la violenza non nasce all’improvviso: germoglia in un terreno dove mancano ascolto, attenzione e senso di appartenenza. Restituire ai giovani la fiducia nelle regole e nella convivenza civile è un compito che non può essere delegato. La scuola, in quanto presidio democratico e formativo, deve farsi promotrice di un nuovo patto civile fondato sui diritti, sulla solidarietà e sulla dignità della persona. Solo una società che educa al rispetto dell’altro potrà dirsi veramente libera e sicura».

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