Catanzaro - Capellupo denuncia la legittimità dell'integrazione ospedaliera a Cosenza
Il consigliere comunale chiede intervento del Ministero per salvaguardare la sanità pubblica e i diritti dei cittadini
Catanzaro - Il consigliere comunale Vincenzo Capellupo ha sollevato nuovamente le sue preoccupazioni sulla recente costituzione della commissione paritetica tra l'Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza e l'Università della Calabria (Unical), presentata come un passo fondamentale verso la creazione di un'Azienda Ospedaliero-Universitaria cosentina. Capellupo ha dichiarato che questa iniziativa ripropone le stesse criticità che ha denunciato pubblicamente da mesi, senza che siano ancora arrivate risposte concrete dalle autorità competenti.
Secondo Capellupo, l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cosenza, così come concepita, non esiste giuridicamente, in quanto non possiede alcun riconoscimento ministeriale, un requisito imprescindibile per ogni processo di integrazione formale tra ospedale e università. Senza questo riconoscimento, ogni atto relativo all'integrazione, dalla programmazione alle assunzioni, fino alla gestione dei finanziamenti regionali, rischia di poggiare su basi giuridicamente inesistenti. Questo, a parere del consigliere, potrebbe portare a errori, contenziosi legali e danni economici rilevanti per il sistema sanitario.
«Procedere con tale rapidità e spregiudicatezza, ignorando il quadro normativo, significa mettere a rischio risorse pubbliche e diritti dei cittadini», ha dichiarato Capellupo. «Un modo di operare che non tutela né il territorio né gli operatori sanitari, e che rappresenta una scelta politica miope e svincolata dal sistema normativo italiano».
Il consigliere ha poi lanciato un appello al Ministero della Salute, chiedendo di valutare la legittimità dell'operato della Regione Calabria e dell'Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza. «Ritengo che il ministero debba intervenire in modo risolutivo per evitare che si continui su questa strada pericolosa», ha aggiunto.
Capellupo ha anche sollevato un'altra preoccupazione: il silenzio dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria "Dulbecco" di Catanzaro. Nonostante quest'ultima sia oggettivamente penalizzata dalla concentrazione di investimenti, assunzioni e finanziamenti in un'altra azienda sanitaria priva di legittimità giuridica, l'Azienda di Catanzaro non ha preso posizione pubblicamente, né ha avviato azioni per tutelare l'interesse della sanità pubblica calabrese.
«Mi chiedo come mai l'Azienda Ospedaliera di Catanzaro non intervenga nelle sedi opportune per garantire trasparenza, qualità dell'assistenza e la tutela dei diritti dei cittadini calabresi», ha concluso Capellupo.