Cassiodoro, ponte tra terre e secoli: a Squillace il gemellaggio che unisce Calabria e Ravenna
Nella Concattedrale di Squillace celebrazione tra fede, cultura e storia: riconoscimenti, riflessioni e nuovi progetti dedicati al grande uomo politico e monaco calabrese
La Basilica Concattedrale “Santa Maria Assunta” di Squillace ha ospitato una giornata densa di significati, in cui lo spirito e l’eredità di Cassiodoro hanno fatto da filo conduttore a un incontro tra territori, comunità e visioni culturali. A fare da cornice, il gemellaggio tra l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace e quella di Ravenna-Cervia, guidate rispettivamente da S.E. Mons. Claudio Maniago e S.E. Mons. Lorenzo Ghizzoni.
Mons. Maniago ha aperto l’appuntamento ricordando come la voce di Cassiodoro, pur provenendo dal VI secolo, continui a parlare al presente: «le sue riflessioni – ha detto – ci riportano al cuore delle Sacre Scritture, sorgenti di vita e di guarigione». Una modernità sorprendente, capace di avvicinare mondi lontani.
Il legame tra Ravenna e la Calabria, evidenziato nel corso della cerimonia, non è solo spirituale ma anche storico: nella città romagnola Cassiodoro fu protagonista della vita politica durante il dominio goto, mentre nella sua terra natale gettò le basi di un’esperienza monastica destinata a custodire e tramandare il sapere antico.
Durante l’incontro è stato richiamato anche lo stato di avanzamento del processo di beatificazione e delle attività del Vivarium Project, sostenuto dall’Arcidiocesi e dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana. Mons. Ghizzoni ha rimarcato la coerenza tra l’impegno politico di Cassiodoro e i principi cristiani, sottolineandone l’attualità.
Nel corso della cerimonia sono stati consegnati i premi Cassiodoro, assegnati a mons. Maniago, mons. Francesco Oliva, mons. Francesco Milito, don Roberto Ponti e all’architetto Cosimo Griffo, seguiti dallo scambio di doni tra le due Arcidiocesi.
La Targa d’onore al merito – Squillace 2025 è stata attribuita alle famiglie di imprenditori Caffo, Callipo, Dedoni e a Santo Versace; le targhe dell’amicizia sono invece andate ai sindaci di Squillace Enzo Zofrea e di Stalettì Mario Gentile. Un riconoscimento speciale è stato destinato al prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa.
Tra i momenti più intensi, l’intervento di mons. Milito, che ha richiamato l’attenzione sull’arte del buon governo secondo Cassiodoro, leggendo brani tratti dalle Variae e riflettendo sulla difesa dei diritti come cardine del pensiero cassiodoreo. L’architetto Griffo ha illustrato le iniziative in programma nelle scuole, mirate a diffondere la conoscenza della figura dello studioso squillacese.
In conclusione, don Antonio Tarzia ha avanzato una proposta dal forte valore simbolico: la creazione di un parco cassiodoreo tra Squillace e Stalettì, un luogo dedicato alla memoria e alla visione del grande intellettuale calabrese.
La serata si è chiusa sulle note di Veronica Ranieri e Francesco Mariozzi, che hanno accompagnato con la loro musica un evento capace di unire storia, territorio e identità.