Calabria - Il caso del bimbo salvato a Napoli riaccende l’allarme sulla sanità

Interrogazione delle Consigliere regionali del M5S. Quello che è accaduto richiama alla memoria la bimba di Mesoraca morta nel 2022 al Bambino Gesù per complicanze Covid.

A cura di Redazione
30 novembre 2025 07:30
Calabria - Il caso del bimbo salvato a Napoli riaccende l’allarme sulla sanità -
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Calabria - Una storia che poteva trasformarsi in tragedia e che riporta drammaticamente al centro del dibattito le carenze della sanità calabrese. È quella vissuta da un bimbo di tre anni di Crotone, soccorso d’urgenza dopo aver ingerito una arachide e aver iniziato a perdere il respiro. A raccontarla è la madre (LEGGI QUI) che con una lettera pubblicata sulla stampa ha descritto ore di panico, corse disperate e trasferimenti tra ospedali regionali privi degli strumenti necessari. L’episodio riaccende l’attenzione sullo stato della sanità pediatrica in Calabria, proprio mentre si era parlato della fine del commissariamento.

Le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle, Elisabetta Barbuto, Elisa Scutellà e un terzo consigliere firmatario (come richiesto), intervengono con una nota dura:
«Possiamo solo immaginare la disperazione dei genitori. È inaccettabile che, nel 2025, un bambino rischi la vita perché negli ospedali di Crotone, Catanzaro e Cosenza non esiste o non funziona un broncoscopio pediatrico», scrivono.

Il caso richiama alla memoria quello di Ginevra, la bambina di Mesoraca morta nel 2022 al Bambino Gesù di Roma per complicanze Covid, resa ancor più vulnerabile dalla mancanza in Calabria di una terapia intensiva pediatrica.
«Tre anni fa – ricordano i consiglieri – la Società Italiana di Pediatria aveva chiesto un piano organico per l’emergenza pediatrica e l’attivazione di una terapia intensiva regionale. Nulla è stato fatto».

Le domande poste dai rappresentanti del M5S sono nette:
«Perché nessuno degli ospedali calabresi è ancora in grado di gestire un’urgenza pediatrica? Perché medici e operatori, pur attivandosi con professionalità, non dispongono degli strumenti necessari?»

I consiglieri annunciano un’interrogazione formale:
«Continueremo a denunciare le carenze che affliggono la nostra terra. Chiediamo risposte immediate e interventi concreti per tutelare i bambini calabresi».

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