#BuonCompleannoRino - Da Rino a Sergio: un legame nel segno di Crotone
Crotone – C’è qualcosa che lega Rino Gaetano a un altro cantautore e compositore crotonese, Sergio Cammariere, e non è solo un legame di parentela – i due sono cugini – è qualcosa che si percepisce ne...

Crotone – C’è qualcosa che lega Rino Gaetano a un altro cantautore e compositore crotonese, Sergio Cammariere, e non è solo un legame di parentela – i due sono cugini – è qualcosa che si percepisce nell’arte e nel talento, nella passione e nella bellezza delle note, delle canzoni. Rino col suo ukulele, Sergio col suo pianoforte. Così musicalmente diversi, così incredibilmente belli da ascoltare e raccontare. Sergio Cammariere ha raccontato Rino firmando la prefazione del libro “Ma il cielo è sempre più blu” di Michelangelo Iossa.
«Esiste una “calabresità” musicale – spiega – un ingrediente che attraversa la storia della canzone italiana e che ha proprio in Rino Gaetano un suo ambasciatore. Nel delineare un’immagine del cantautorato della mia terra mi vengono in mente immediatamente le figure di Otello Profazio e Mino Reitano, che hanno fatto da apripista e da esempio a molti artisti regionali e meridionali. Rino Gaetano, in tal senso, è da considerare l’ideale centro di questo viaggio nella scrittura cantautorale calabrese».
Il riferimento di Cammariere è proprio ai testi di Rino che raccontano la sua terra, come nel brano Ad esempio a me piace il sud. «In quella canzone c’è tutta la scrittura di Rino, c’è il suo legame con il meridione, con la nostra Calabria. Lì, in quei versi, si nasconde anche uno speciale amore per i fragili, per gli ultimi. Una sensibilità che è propria di Rino.
Non ho avuto la fortuna di incontrare Rino nel corso della mia vita, ma ho deciso di riannodare i fili tra le nostre storie e mi sono lentamente avvicinato ad Anna, sua sorella. Nella nostra Crotone, durante la manifestazione “Una Casa per Rino” del settembre 2002, mio padre e Anna si sono incontrati e lì forse si è chiuso un cerchio ideale tra le nostre storie familiari, personali e umane.
Nel 2001, in occasione del ventennale della scomparsa del cantautore, sono stato voce narrante della trasmissione di Fabrizio Mandica, Storyville, su Radio Rai: “Fabrizio amava il mio accento crotonese e gli sembrò naturale raccontare la storia di Rino attraverso la mia voce e le pagine del libro Rino Gaetano Live di Emanuele di Marco”».
Uno studio e un approfondimento che Sergio continua nel tempo: «Da diversi anni, sto raccogliendo materiale audio e video per realizzare un docufilm sulla vita e sulla storia di Rino». Ma è un evento particolare che vuole raccontare: «Nel 2017 ho ‘duettato’ con Rino, io al pianoforte e lui alla voce: i curatori di questo special mi diedero la possibilità di lavorare sul master originale di Mio fratello è figlio unico.
Ascoltare Rino in cuffia e sentire sotto pelle ogni sfumatura della sua voce che si fondeva con i tasti del mio pianoforte è stato come affrontare un viaggio all’interno della sua musica, da brividi.
La trasmissione di Sky, che riscopriva i migliori album della musica italiana, vedeva protagonista il secondo 33 giri di Gaetano. Nel corso dello special televisivo, lo storico press-agent del cantautore Michele Mondella raccontava il disco del 1976, le differenti fasi della scrittura dei brani e le sedute di registrazione.
Tra gli ospiti della puntata di 33 Giri – Italian Masters figuravano anche Anna Gaetano, la sorella di Rino, il chitarrista Luciano Ciccaglioni e il pianista Arturo Stalteri, tra i session-men della RCA coinvolti nella produzione del disco. Uno dei grandi sogni di Rino era avere in casa un pianoforte a coda, per suonare, comporre e per immergervisi dentro.
Nelle ultime settimane della sua vita era felice perché era riuscito ad acquistarne uno, poteva permetterselo grazie alla musica e a quello che aveva costruito negli anni.
Per un incredibile gioco del destino, il pianoforte a coda venne consegnato dai trasportatori il giorno del suo funerale. Forse era un messaggio destinato a me, che degli ottantotto tasti del pianoforte sono divenuto ambasciatore nella storia recente della canzone italiana. Un passaggio di testimone da cugino a cugino».