Borghi dimenticati, alla scoperta delle zone spopolate di Calabria

Con l’arrivo della stagione estiva, Fili Meridiani e Instaruga stanno promuovendo esperienze uniche nei luoghi e sui territori del Marchesato crotonese, dell’Arberia e della Sila. L’obiettivo principa...

A cura di Redazione
06 luglio 2023 00:00
Borghi dimenticati, alla scoperta delle zone spopolate di Calabria -
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Con l’arrivo della stagione estiva, Fili Meridiani e Instaruga stanno promuovendo esperienze uniche nei luoghi e sui territori del Marchesato crotonese, dell’Arberia e della Sila. L’obiettivo principale di queste iniziative è valorizzare le piccole comunità delle aree interne, spesso trascurate dai circuiti turistici di massa, ma ricche di cultura, storia, natura ed enogastronomia.

Il crescente interesse degli operatori del turismo, soprattutto a livello internazionale, per l’autenticità dei luoghi ha contribuito a evidenziare la bellezza e il fascino di quei posti dimenticati, spopolati e considerati “arretrati” rispetto alle grandi metropoli e alle mete turistiche più famose.

Ursula Basta, Ettore Bonanno, Francesca Liuzzo e Fabio Spadafora, i fondatori del progetto, stanno lavorando per creare una rete unica di esperienze e destinazioni da promuovere sia a livello locale che nazionale e internazionale. Recentemente, si sono uniti al team anche Alessandro Frontera, Kerin Fabiano, Filomena Rizzo, Rosanna Panebianco e Giuseppe Levato, giovani che hanno rafforzato l’organizzazione e stanno cercando di inserirsi nei circuiti internazionali e nazionali del turismo lento, rurale ed esperienziale.

L’avventura inizia da San Giovanni in Fiore, sulle tracce di Gioacchino da Fiore, e prosegue attraverso i paesi abbandonati di Fantino, Carello e Acerenthia. Ci si addentra poi in una storia misteriosa con i percorsi rupestri tra Verzino e Campana, con la visita all’imponente “elefante di pietra”. Il viaggio continua verso Casabona, per poi raggiungere i suggestivi ghiacciai di Sale di Zinga, situati nella frazione omonima nel comune di Casabona.

Un capitolo a parte è dedicato all’Arberia Crotonese, legato alle origini arbereshe di tutto il team di progetto. Dopo anni di ricerche e studio, i ragazzi di Fili Meridiani sono riusciti a riscoprire e raccontare tradizioni millenarie, una lingua antica che sta cercando di rivivere grazie alla scuola e al Muzè. Quest’ultimo, sebbene possa sembrare un semplice museo, è molto di più. È un luogo di racconto e d’incontro delle comunità albanofone del crotonese, con i suoi 60 mq dedicati all’arte, alla storia dei paesi arbereshe, all’insegnamento della lingua e alle tradizioni che le donne locali hanno conservato gelosamente per secoli.

Le donne locali sono le vere protagoniste dell’offerta enogastronomica, offrendo la possibilità di assaggiare prodotti locali a km zero e gustare un vero e proprio menu arbereshe con piatti della tradizione, come la fërizishka e la dromësatë.

L’offerta di Fili Meridiani e Instaruga cerca di soddisfare tutte le esigenze dei visitatori, offrendo esperienze giornaliere o brevi con degustazioni di prodotti locali a chilometro zero. L’obiettivo principale è quello di creare una connessione autentica tra i luoghi e le persone di un territorio che spesso è stato trascurato e depresso.

Ursula Basta, presidente di Fili Meridiani, sottolinea l’importanza di valorizzare i luoghi che hanno tanto da raccontare e di promuoverli in modo sostenibile. L’isolamento di queste aree ha in realtà preservato le identità culturali e le tradizioni delle comunità locali, e ora è il momento di far emergere tutto ciò collaborando con coloro che operano sul territorio e offrendo professionalità di alto livello.

L’obiettivo di Fili Meridiani e Instaruga non è attirare orde di turisti che consumano i luoghi, ma creare cittadini temporanei che si innamorino dei luoghi e ritornino per approfondire la loro conoscenza e vivere un’esperienza autentica.

Grazie a queste iniziative, i territori del Marchesato crotonese, dell’Arberia e della Sila possono finalmente emergere e rivelarsi come destinazioni turistiche uniche, capaci di offrire un mix unico di cultura, storia, natura ed enogastronomia.

Il progetto di Fili Meridiani e Instaruga dimostra che anche le piccole comunità delle aree interne hanno tanto da offrire e che è possibile creare un turismo sostenibile, capace di valorizzare le tradizioni e gli stili di vita autentici.

Con la loro rete di esperienze e destinazioni, questi giovani appassionati stanno aprendo nuove prospettive per il turismo nel territorio calabrese e contribuendo a diffondere la bellezza e l’autenticità di queste terre ancora poco conosciute.

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