Beni confiscati, 372 immobili nel Catanzarese tornano alla comunità
Riqualificazione, sicurezza e inclusione sociale: dalla Regione 3137 progetti per trasformare i beni confiscati in opportunità per i territori

CATANZARO – Restituire ai territori i beni confiscati alle mafie significa dare vita a un processo di riscatto collettivo, in cui immobili sottratti alla criminalità diventano luoghi di lavoro, accoglienza e partecipazione.
Sono 3.137 i beni confiscati in Calabria:
- 254 in provincia di Cosenza
- 105 in provincia di Crotone
- 206 in provincia di Vibo Valentia
- 372 in provincia di Catanzaro
- 2.200 in provincia di Reggio Calabria
Per la loro valorizzazione, la Regione ha messo in campo oltre 40 milioni di euro (32 milioni dal POR e 12 dai Fondi di sviluppo e coesione) nel periodo 2021-2027, definendo una “Strategia Regionale per la valorizzazione dei beni confiscati” che mira a rendere stabile e strutturale il loro riutilizzo.
Il caso Catanzaro
Nella provincia di Catanzaro i 372 beni confiscati hanno trovato nuove destinazioni d’uso, spesso legate al sociale. Tra i progetti più significativi:
- Centro di aggregazione e accoglienza per disabili a Sellia Marina
- Progetti di videosorveglianza e sicurezza urbana in diversi comuni
- Interventi di riqualificazione che permettono di trasformare immobili prima appartenenti alla criminalità in spazi comunitari, culturali e di inclusione.
La visione, come sottolineato dall’assessorato guidato da Filippo Pietropaolo, è quella di una legalità concreta e pedagogica, che genera lavoro, opportunità e coesione sociale.