Antica Kroton: il laboratorio presenta i primi progetti per la rigenerazione urbana di Crotone
Il percorso partecipato di architetti, urbanisti e archeologi entra nel vivo: quattro aree strategiche al centro di una nuova visione per la città.Il Laboratorio Didattico “Antica Kroton” ha raggiunto...

Il percorso partecipato di architetti, urbanisti e archeologi entra nel vivo: quattro aree strategiche al centro di una nuova visione per la città.
Il Laboratorio Didattico “Antica Kroton” ha raggiunto un primo traguardo. Sono stati presentati pubblicamente. nella giornata di ieri presso il Museo del Mare, i primi risultati progettuali di un percorso che vuole tracciare una visione “condivisa” per lo sviluppo urbano della città. Professionisti del settore, architetti, urbanisti, ingegneri, archeologi, insieme a giovani discenti del master promosso dalla Fondazione Sos di Mario Cucinella, hanno illustrato idee e strategie nate dallo studio approfondito di quattro aree chiave del territorio: l’ingresso nord della città, l’area del fiume Esaro, il centro urbano e la zona portuale della Marina.
«Questa è una prima visione, è la fase ancora embrionale che poi verrà presentata più avanti, a giugno, nella sua versione più strutturata», ha spiegato Giulia Mariotti, architetto della Fondazione Sos e tutor del laboratorio. «I professionisti coinvolti, tutti originari del territorio o comunque profondamente coinvolti, si sono concentrati soprattutto sull’analisi dell’esistente e della memoria storica delle aree. L’obiettivo è arrivare a un’idea generale, a un masterplan che non sia solo un sogno, ma una progettualità calata nella realtà».
Una progettualità che non riguarda solo il centro storico o le aree affacciate sul mare, ma anche quelle da “ricucire”, oggi marginali ma potenzialmente decisive. Dalla porta nord alla città, con la visione di un grande parco archeologico, fino al fiume Esaro, «che tocca quartieri popolari di grande interesse e che oggi risultano poco valorizzati».
Antonio Senatore, coordinatore del progetto, ha sottolineato il doppio obiettivo del programma Antica Kroton: «Da una parte la realizzazione concreta delle opere, dall’altra lo sviluppo urbano, inteso come trasformazione della città e occasione di formazione per giovani professionisti che possono cimentarsi su tematiche innovative».
Fondamentale il dialogo con gli attori del territorio, come l’Ammiraglio Agostinelli dell’Autorità Portuale: «Abbiamo visitato i progetti di questi professionisti – e li chiamo così, non ragazzi – con grande interesse. Il trait d’union sarà la Soprintendenza, e ogni nostro progetto seguirà questa strada comune, che recupera la storia di questa città meravigliosa».
Quattro aree per una città da ricucire
Tra i progettisti, Marco Iembo e Claudia Petrocelli hanno descritto il laboratorio come «un’opportunità per ripensare Crotone, dare una visione urbana alla città». Petrocelli ha evidenziato il valore dell’incontro tra professionisti del luogo e altri provenienti da fuori: «È stato interessante confrontarci su diversi punti di vista. Il nostro obiettivo è riconnettere ciò che c’è e trovare spunti per uno sviluppo futuro».
«Crotone ha diverse vocazioni: archeologica, culturale, marittima. La sfida è integrare queste identità in una visione sostenibile del paesaggio urbano», ha concluso.
Per l’architetto Stefania Argenti, Soprintendente Abap per le province di Catanzaro e Crotone, «il lavoro del laboratorio è prezioso perché coglie una visione d’insieme, spesso assente nei progetti puntuali. È un esercizio di lettura simultanea di sistemi sovrapposti – alcuni dimenticati, altri sconosciuti – che offre un valore aggiunto fondamentale».
Argenti ha ribadito l’indissolubilità tra passato, presente e futuro: «Non si può pensare di riportare alla luce il passato senza già prefigurare come convivrà con il presente. Antica Kroton può diventare un motore propulsivo della rigenerazione urbana».
Il lavoro del laboratorio proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di presentare a fine giugno una proposta strutturata di masterplan per la città. Intanto, l’energia che anima il progetto è già evidente: professionisti, istituzioni, soprintendenza e autorità portuale condividono un percorso che – partendo dalla memoria – punta a ridisegnare il futuro di Crotone.
