Anche la Chiesa Calabrese a San Pietro per l'ultimo saluto a Papa Francesco: presente il Vescovo Torriani
In una Piazza San Pietro gremita di fedeli e delegazioni da tutto il mondo, anche la Chiesa di Calabria si è unita oggi, sabato 26 aprile 2025, per dare l’ultimo saluto a Papa Francesco, nel giorno de...

In una Piazza San Pietro gremita di fedeli e delegazioni da tutto il mondo, anche la Chiesa di Calabria si è unita oggi, sabato 26 aprile 2025, per dare l’ultimo saluto a Papa Francesco, nel giorno delle sue esequie. La Conferenza Episcopale Calabra (CEC) è presente alla solenne celebrazione, guidata dal suo presidente, Monsignor Fortunato Morrone, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova.
Insieme a cardinali, vescovi e sacerdoti provenienti da ogni angolo del pianeta, i vescovi calabresi hanno voluto testimoniare la vicinanza e la preghiera dell’intera comunità cattolica regionale al Pontefice scomparso lunedì 21 aprile. Tra i presenti anche Monsignor Alberto Torriani, Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, unitosi alla delegazione della CEC.
Nei giorni scorsi, i vescovi calabresi avevano espresso in una nota congiunta la loro “gratitudine al Signore della vita per il dono di questo fedele profeta del nostro tempo”. Un sentimento comune che sottolinea l’impatto profondo del pontificato di Bergoglio anche sulla Chiesa calabrese.
Monsignor Fortunato Morrone, presidente della CEC, ha voluto aggiungere un ricordo personale in un video messaggio, sottolineando la dedizione totale del Papa: “Papa Francesco ha dato tutto di sé”, ha affermato l’Arcivescovo di Reggio Calabria, evidenziando lo spirito di servizio che ha caratterizzato il ministero petrino di Francesco.
“Con animo commosso e riconoscente, ci uniamo alla Chiesa universale per rendere grazie a Dio per il dono di questo pastore che ha saputo guidarci con umiltà, forza evangelica e tenerezza di padre”. Lo ha scritto lunedì scorso in una lettera alla diocesi l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Alberto Torriani, ricordando che durante l’omelia nel giorno di Pasqua, “abbiamo ricordato che il Risorto entra nei luoghi chiusi dalle nostre paure e porta la pace. Oggi sentiamo quel Vangelo rivolgersi a noi: anche nella tristezza, il Cristo Risorto ci visita con la sua presenza e ci dona la consolazione della Speranza. Quella speranza e consolazione – scrive il presule crotonese – che viene dal Signore e che Papa Francesco, con il Vangelo tra le mani e il popolo nel cuore, ci ha insegnato a riconoscere il Signore nei poveri, negli scartati, nei migranti… nei piccoli della terra. Con la sua parola e la sua vita – ha aggiunto– ci ha mostrato che la Chiesa può essere davvero ‘ospedale da campo’, madre accogliente, casa aperta e in cammino. Ha indicato il Vangelo come misura alta della vita cristiana e la misericordia come suo cuore pulsante. È stato un uomo del discernimento e della fiducia, capace di parlare al cuore del mondo con la semplicità del pastore: il suo ultimo gesto, che sa di profezia e di testamento, è stato proprio la benedizione del popolo di Dio!”