Al Festival d’Autunno la Medea di Heiner Müller, icona femminista
La compagnia ErosAntEros porta in prima nazionale un’Interpretazione audace del Mito di Medea

Catanzaro - Un evento teatrale di straordinaria potenza che promette di scuotere l’anima. Domenica 12 ottobre, alle ore 18, al Museo MARCA di Catanzaro, “Materiale per Medea” della compagnia ErosAntEros, sarà un viaggio nel mito, una voce che attraversa il tempo, un’esperienza da vivere profondamente. Il lavoro, presentato in prima nazionale, conferma l’attenzione del Festival d’Autunno, fondato e diretto da Antonietta Santacroce, nei confronti della contemporaneità voluta con il tema di questa stagione: “CambiaMenti. Linguaggi senza tempo”.
Müller e l'Eredità di Brecht: L'Arte della Crisi
Grazie a un’idea di Agata Tomšič, a oltre dieci anni dal primo storico avvicinamento a Bertolt Brecht, la compagnia ErosAntEros torna a confrontarsi con il teatro politico, abbracciando l'erede più radicale e tagliente del drammaturgo tedesco: Heiner Müller.
Come Brecht, Müller ha rivendicato l’esercizio della critica e del dubbio, aprendo varchi all’immaginazione e all’utopia, attraverso un teatro post-ideologico, una vera e propria inondazione di materiali in cui il pubblico è obbligato a operare delle scelte. I suoi drammi sono dispositivi dialettici che avanzano per esplosioni, attraverso forme di pensiero taglienti come ferite, dove shock, crudeltà e sogno si fondono, lasciando nello spettatore una profonda nostalgia per una diversa condizione del mondo.
Il Mito di Medea: femminista e migrante
Scegliere di lavorare sui materiali che Müller compose per la figura di Medea significa affacciarsi a un mito di origini antiche, ma ancora estremante autorevole ed eloquente nel nostro presente.
Medea è la donna totale: dea, strega, amante, assassina, discendente del Sole. Ma è anche, e soprattutto, una figura femminista e antipatriarcale: è la migrante, la straniera, la richiedente asilo in fuga dalla propria terra natia affacciata sul Mar Nero, tradita dall’unico uomo a cui ha dato assoluta fedeltà e privata di tutti i diritti.
«È una donna che si ribella al potere costituito, all’ordine patriarcale e al logos, liberandosi della sua posizione di donna, figlia, madre, all’interno della società», con queste parole Agata Tomšič descrive alla perfezione il suo personaggio.
Attraverso i tre frammenti di Müller — Riva abbandonata, Paesaggio con Argonauti e, al centro, il “Materiale per Medea”, lo spettacolo traduce l’orrore della Guerra Fredda e della Berlino divisa nella tragedia del nostro mondo lacerato da guerre e da crisi ambientali.
La Dimensione Sensoriale: Luce, Suono e Sangue
L’interpretazione audace di Agata Tomšič si fonde con una padronanza tecnica straordinaria, con la quale continua il suo viaggio di esplorazione vocale e sonora, dando forma a un testo vivo e profondamente radicale. Tutto s’intreccia con la sofisticata partitura di luci e suoni firmata da Matevž Kolenc — candidato ai Premi Ubu 2024 per il suo lavoro con i Laibach — che amplifica e scolpisce ogni vibrazione scenica.
L’allestimento visivo è minimale e potentissimo: il nero-buio-assoluto e il giallo-oro-Sole dominano la scena in un omaggio oscuro alle opere musive ravennati e alle donne fatali di Klimt e Burri, icone dove sacro e profano si incontrano. La luce è dosata con il contagocce per conferire alla dimensione sonora il ruolo preponderante, infranta solo da un unico e agghiacciante elemento cromatico: il rosso del sangue.
Questa Prima Nazionale a Catanzaro, celebra i 15 anni di attività di ErosAntEros, fondata dalla stessa Tomšič con Davide Sacco. «Si tratta di un anniversario particolare – ha dichiarato la regista -, doppio nel mio caso: 15 anni di ErosAntEros e 30 anni dalla morte di Heiner Müller. Per la prima volta, in questa occasione, sia io che Davide Sacco, con me cofondatore della compagnia a Ravenna nel 2010, abbiamo firmato due regie individuali. Dopo quattordici anni per la prima volta ci siamo esposti e proposti anche come artisti singoli. E nel mio caso, la mia Medea, mi vede non solo regista, ma anche interprete, coreografa, dramaturg, set designer, insieme a una squadra di fantastici collaboratori».
“Materiale per Medea”, non è solo teatro: è un grido urgente, un’esplosione di materiali che obbliga lo spettatore a confrontarsi con le macerie della storia per poter, forse, immaginare futuri migliori. Un appuntamento imperdibile per chi crede nella forza eversiva e salvifica dell’arte.