Academy Crotone e Antonio Macrì: binomio vincente e consolidato

Crotone – Un altro colpo targato Academy Crotone ha regalato un’opportunità concreta di crescita a un giovane crotonese. Vincenzo Trifino, portiere classe 2008, è un calciatore del Como Calcio. Un obi...

A cura di Redazione
26 dicembre 2023 11:00
Academy Crotone e Antonio Macrì: binomio vincente e consolidato -
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Crotone – Un altro colpo targato Academy Crotone ha regalato un’opportunità concreta di crescita a un giovane crotonese. Vincenzo Trifino, portiere classe 2008, è un calciatore del Como Calcio. Un obiettivo raggiunto grazie alla lungimiranza del DS Francesco Garrubba ed al lavoro sul campo del preparatore dei portieri Antonio Macrì. Cresciuto calcisticamente nel Torre Melissa Calcio e dopo una stagione al Crotone, Trifino ha iniziato la sua preparazione all’Academy. Qui la sua definitiva consacrazione sotto la guida di Mister Macrì, che lo ha allenato – senza pause – anche durate il periodo estivo durante un training personalizzato che ha consentito al giovane calciatore di crescere ulteriormente e di dimostrare il suo talento e la tecnica acquisita. Insomma, l’ennesima dimostrazione della bontà del progetto nato da un’idea di mister Macrì e sposato appieno dall’Academy Crotone. «Nelle potenzialità di Vincenzo Trifino – chiosa il DS Francesco Garrubba – ho creduto fin da subito. Ragazzo dotato di ottima struttura fisica e con una voglia di emergere che lo contraddistingueva da tutti. Nelle stagioni 2019/2020 e 2020/21 si allenava al Centro Sportivo Academy con l’allora preparatore dei portieri Ilario Lamberti, poi una piccola parentesi al Crotone e, una volta svincolatosi dalla compagine pitagorica nel dicembre 2022, il ritorno da noi per un periodo di formazione (lungo ma soddisfacente) sotto la guida tecnica di Mister Antonio Macrì, al quale bisogna attribuire il merito di averlo preparato senza sosta – anche durante il periodo estivo – affinché Vincenzo potesse calcare palcoscenici giovanili importanti. Poi la chiamata del sottoscritto al Responsabile Settore Giovanile del Como “Direttore, Vincenzo è pronto per il salto di qualità!”, il brevissimo periodo di prova (una settimana) ed il finale positivo “Vogliamo investire sul ragazzo, Vincenzo rimane con noi”, le parole del RSG lariano.

Mister Macrì, Come nasce la scuola portieri all’Academy Crotone?
Terminata la mia avventura all’ Fc Crotone ho voluto intraprendere un nuovo percorso: formare i ragazzi per il professionismo e credo che man mano ci sto riuscendo. Ho rinunciato a tante richieste per inseguire questo progetto ma ci ho creduto, così come ci hanno creduto Francesco Garrubba, Massimo Drago e Gino Porchia.

Una sfida vinta considerando i risultati.
Assolutamente sì. Abbiamo tanti ragazzi su cui e con cui lavorare e da due anni lo facciamo con costanza, passione e tano duro lavoro che però alla fine ripaga sempre.

Parliamo di Trifino, per lui si sono spalancate le porte del professionismo.
Una volta svincolato dal Crotone abbiamo pensato che su di lui si poteva davvero lavorare bene e così è stato. Prima è stato selezionato da una prestigiosa squadra degli Emirati Arabi ma lui ha deciso di tornare in Italia, appena tornato lo abbiamo mandato al Como dove è stato subito selezionato.

Quanti talenti sono passati “sotto le tue mani” in questi due anni?
Parecchi! Oltre Trifino ricordo Mario Borrelli e due ragazzini giovanissimi, del 2015, passati col Crotone. Questo è il mio obiettivo: dare la possibilità ai giovani di entrare a far parte di squadre professionistiche.
Cosa ti senti di dire ai ragazzi che amano il calcio e vogliono crescere?
Che devono divertirsi per fare questo sport e studiare perché la scuola viene prima di tutto!

E invece ai portieri?
Che il ruolo del portiere è davvero delicato! Penso però che se diamo troppa responsabilità a questi ragazzi già da quando sono piccoli togliamo loro il sorriso, invece dobbiamo impegnarci per insegnargli il fascino di stare in porta. Il portiere guarda il gioco più dell’allenatore perché dalla sua posizione vede tutto il campo quindi può intervenire al momento giusto.
Per 90 minuti devi mantenere alta l’attenzione, bisogna rimanere sempre in partita e non è facile. Lo dicevo anche a Cordaz e Belec: “non mi interessa la parata ma il portiere che sa gestire la partita”. Insomma, quella dell’estremo difensore non è una preparazione solo fisica ma soprattutto mentale e questo serve anche nella vita.
V. R.

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