“A Don Enzo, con il cuore in mano” – La comunità di Mendicino saluta il suo parroco con una lettera di gratitudine

Dopo venticinque anni di guida e testimonianza, la comunità di Cristo Salvatore di Mendicino dedica a don Enzo una lettera toccante che racconta affetto, riconoscenza e un legame destinato a durare nel tempo

A cura di Redazione
11 ottobre 2025 13:00
“A Don Enzo, con il cuore in mano” – La comunità di Mendicino saluta il suo parroco con una lettera di gratitudine -
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Mendicino – Ci sono parole che nascono dal cuore e raccontano molto più di qualsiasi discorso ufficiale. Quelle dei parrocchiani di Cristo Salvatore, a Mendicino, sono proprio così: un messaggio corale, sincero, profondo, rivolto a don Enzo, il sacerdote che per venticinque anni ha guidato la comunità con dedizione, intelligenza e un amore pastorale autentico.

La lettera, dal titolo “A Don Enzo, con il cuore in mano”, è un atto di affetto e riconoscenza ma anche un racconto di vita condivisa. «Ci sono persone che non passano – scrivono i fedeli – persone che, una volta entrate nella nostra vita, la cambiano». E don Enzo è stato proprio questo: una presenza che ha trasformato, che ha dato senso e direzione, che ha fatto crescere una comunità nella fede e nell’amicizia.

Per i suoi parrocchiani non è stato soltanto il parroco, ma una guida, un padre, un amico. «Hai amato profondamente questa comunità – scrivono – con passione, con intelligenza, con una curiosità che non si è mai spenta». Hanno ricordato i viaggi, i pellegrinaggi, i giubilei e i momenti di preghiera condivisi: «Ci hai portato lontano, non solo con il corpo, ma con lo spirito», dicono, sottolineando il suo modo di vivere la fede come ricerca e scoperta del divino nei luoghi, nei silenzi, negli sguardi.

Un passaggio centrale è dedicato alla chiesa di Cristo Salvatore, definita «il sogno che si è fatto pietra, luce, spazio sacro». Un sogno che porta il segno di don Enzo, «anche se non scritto», perché è grazie a lui se quella realtà è diventata il cuore pulsante di una comunità unita e accogliente, capace di trasformare le differenze in ricchezza e dialogo.

Il ritratto che emerge è quello di un sacerdote colto, sensibile e instancabile, capace di essere «forte e tenero, deciso e disponibile, radicato nella fede eppure sempre in ricerca». Un uomo che ha saputo ascoltare, comprendere, costruire ponti e dare esempio con la sua vita.

La lettera si chiude con parole che racchiudono tutto l’amore di chi ha camminato al suo fianco:
«Grazie, Don Enzo, per ogni passo, per ogni parola, per ogni silenzio. Per il bene fatto senza clamore. Per essere stato nostro. E per esserlo, nel cuore, sempre. Ad maiora!».

Un saluto commosso, ma non un addio: perché, come scrivono i parrocchiani, «ciò che abbiamo vissuto con Te resterà. Non si cancella, non si sposta, non si dimentica».

Un segno profondo di gratitudine da parte di un popolo che, grazie a don Enzo, ha imparato a camminare insieme, nella fede e nella luce.

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