A Cerisano il convegno: "Presunzione d'innocenza: telecronaca di una partita persa?" con il campione Padovano

Discussione vivace e costruttiva che interessa tutti i cittadini

A cura di Redazione
05 settembre 2025 16:00
A Cerisano il convegno: "Presunzione d'innocenza: telecronaca di una partita persa?" con il campione Padovano -
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Cerisano - Quasi duemila suicidi, in carcere, dal 1992 ad oggi. 58 ogni anno e quasi due al giorno. Numeri inquietanti, affrontati nel corso di un bell'incontro a Cerisano, in apertura del Festival delle Serre, a palazzo Sersale. “Presunzione d'innocenza: telecronaca di una partita persa?", questo il tema scelto, alla presenza del campione di calcio Michele Padovano vittima di un'ingiusta detenzione. Carcere e diritti, dunque. All'evento, moderato dall'avvocato Francesco Santelli, vicesindaco di Cerisano e segretario della Camera Penale di Cosenza, hanno preso parte insigni giuristi, tra cui l'avvocato Lucio Di Gioia, Sindaco di Cerisano, l'avvocato Claudio De Luca, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Cosenza, l'avvocato Valerio Murgano, componente della Giunta dell'Unione delle Camere Penali Italiane, l'avvocato Giuseppe Milicia, coordinatore delle Camere Penali Calabresi, l'avvocato Roberto Le Pera, presidente della Camera Penale di Cosenza, il dottor Biagio Politano, magistrato, e, collegati da remoto, l'avvocato Armando Veneto, presidente emerito del Consiglio delle Camere Penali Italiane - a cui è stato assegnato un riconoscimento, consegnato nelle mani della figlia, l'avvocato Clara Veneto, presente tra i relatori del convegno -, e l'avvocato Giandomenico Caiazza, presidente emerito dell'Unione delle Camere Penali Italiane.

Discussione vivace e costruttiva che interessa tutti i cittadini. Dalle posizioni emerse, alcune profondamente diverse tra esse, s'è palesato un minimo comune denominatore, ovvero lo stato non esattamente florido del sistema giudiziario italiano, relativamente a questioni quale la presunzione d'innocenza . “Risultano necessarie riforme più incisive, più concrete e strutturali, a cominciare dalla responsabilità civile dei magistrati, rispetto a quelle messe in campo dall'attuale governo nazionale, al fine di arginare una deriva inquisitoriale ed evitare il reiterarsi di drammi come quelli vissuti negli anni '80 da Enzo Tortora”, hanno ribadito i diversi relatori. Con loro, come detto, anche Michele Padovano, che ha contribuito, con la sua testimonianza, al dibattito, durante la tavola rotonda. "I diciassette anni passati in quell'incubo non si possono cancellare e nessuno potrà restituirmeli - afferma -, ma bisogna andare avanti e far conoscere alla gente la terribile vicenda che mi ha riguardato, per contribuire a determinare una presa di coscienza forte su una problematica ancora molto lontana dall'essere risolta".

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